Cagliari-Napoli, il festival del gol. Vanno in rete tutti, soprattutto vanno in rete tutte e tre le punte del tridente, e il capitano ci mette il timbro. Callejon, Mertens, Hamsik e Insigne. Tutti a bersaglio, tutti felici e mai così in sintonia. Il Napoli di Sarri è un’orchestra sinfonica che si muove all’unisono, che arriva in porta con una semplicità disarmante. Da vedere e rivedere l’azione che ha portato a rete Hamsik, da vedere e rivedere anche le azioni che non finiscono col pallone in fondo alla porta. Ma in un’orchestra che si rispetti non ci sono solo i solisti. Anzi, perché tutto funzioni alla perfezione c’è bisogno che a suonare meglio di tutti siano gli strumenti che fanno da sottofondo, che danno il ritmo. Insomma, i gregari. E in questo momento i gregari del Napoli sono i più in forma della squadra.
Cagliari-Napoli, i gregari speciali di Sarri: da Allan a Hysaj. E Mario Rui…
Cagliari-Napoli è stato quindi il festival dei solisti, ma anche e soprattutto il festival del Napoli dei gregari, di quei fantastici faticatori che dal centrocampo in giù contribuiscono a rendere così bella questa squadra speciale. Inutile spendere altre parole su Allan, ormai fra i centrocampisti di quantità più efficaci al mondo. Con lui funziona Jorginho e con loro funziona una difesa mai così solida, guidata da un Pepe Reina che nonostante le voci di mercato è sempre più sicuro, fra i pali e fuori, come anche in Cagliari-Napoli. E i terzini, indispensabili per la fase difensiva ma ora importanti anche per la fase offensiva. L’assist di Hysaj a Mertens denota anche la forma smagliante del giovane albanese, e dall’altra parte brilla ancora più forte la stella di Mario Rui. Inizio in sordina fra tante critiche e tanto scetticismo, poi l’infortunio di Ghoulam e una crescita esponenziale che ha portato anche a due reti, l’ultima con quella splendida punizione che non era riuscita neppure allo stesso Ghoulam. Quando l’orchestra funziona bene suonano meglio tutti. I solisti, certo, ma anche i gregari.