Il Napoli è appena uscito dall’Europa League. La vittoria di Lipsia non è bastata e gli azzurri sono stati eliminati ai sedicesimi di finale della seconda competizione europea. Non è mai bello essere eliminati, non è mai bello perdere e non è mai bello dare la dimostrazione di aver mollato, ma a fronte di qualche svantaggio il gruppo di Sarri avrà anche qualche considerevole vantaggio. Il primo, lo abbiamo sviscerato parlando del calendario affollatissimo che attende la Juventus nei prossimi 18 giorni: 6 partite per i bianconeri contro le 3 (più Cagliari) del Napoli. In più, se vogliamo trasporre idealmente il sorteggio EL, sostituendo la pallina del Lipsia con quella degli azzurri l’accoppiamento sarebbe stato con lo Zenit San Pietroburgo. Scongiurata quindi una pericolosa trasferta in Russia, proprio a cavallo fra le gare con Roma e Inter, decisive nel prosieguo del campionato. Perciò, al netto di tanti discorsi da bar, magari non è stato così male uscire dall’Europa League. Una competizione che Umberto Chiariello a Canale 21 ha appena definito “coppa consolazione” spiegando bene la questione nel suo immancabile editoriale di Campania Sport.
Napoli, l’Europa League è la “coppa consolazione”: distacchi abissali in campionato per le ultime vincitrici
Naturalmente il discorso è piuttosto ampio e meriterebbe una discussione interminabile, ma il concetto espresso da Chiariello è molto chiaro. La tesi è che negli ultimi 8 anni (dal 2009-10 allo scorso anno) è capitato in una sola occasione che chi ha vinto l’Europa League abbia vinto anche il campionato. Il Porto, nel 2010-11, che vinse la ex Coppa Uefa e arrivò a +19 sulla seconda. Le altre vincitrici degli ultimi 8 anni sono arrivate tutte con distacchi abissali nei rispettivi campionati. Due volte l’Atletico Madrid (a -45 e a -44 dalla prima in Liga), tre volte consecutive il Siviglia (a -27, -18 e -39), poi Chelsea (-14) e Manchester United (-24). Distacchi davvero enormi, insomma. Coppa “consolazione”, appunto, per chi in campionato è parecchio indietro e inizia a puntare tutto sulla coppa. Non svilisce il valore di una competizione comunque di altissimo profilo, e che sarebbe comunque prestigioso vincere, ma magari non quando si è in lizza per vincere lo scudetto. A quel punto, infatti, la domanda sorgerebbe spontanea: vista l’impossibilità di vincerle entrambe, fra le due competizioni quale scegliereste? Se la vostra risposta è “lo scudetto”, allora l’Europa League è davvero la “coppa consolazione”.
Questo nel dettaglio lo schema della “coppa consolazione”: