Quando il VAR cambia le partite. E’ successo, sia in positivo che in negativo, al Napoli in questa stagione, ma è capitato anche alla Juventus. I bianconeri, diretti avversari degli azzurri per lo scudetto, in più di un’occasione sono stati favoriti dalla tecnologia. Analizziamo insieme i cinque casi più eclatanti.
VAR, le occasioni in cui la Juventus è stata ‘favorita’
Uno è sicuramente in occasione di Udinese-Juventus 2-6, partita ricca di episodi dubbi. In offside, e dunque da annullare, la rete del 2-4 firmata Khedira perché, sulla punizione di Dybala, Rugani che appoggerà poi al centro è in netto fuorigioco.
Il secondo episodio che ha fatto tanto discutere è il tocco col braccio in area di Bernardeschi in Cagliari-Juventus, partita finita 0-1. L’arbitro Calvarese lascia giocare e il silent check del VAR non assegna il penalty ai sardi.
Il terzo episodio è in Fiorentina-Juventus, quando l’arbitro Guida prima assegna un rigore ai viola per il tocco di braccio di Chiellini e poi con il silent check annulla la sua decisione per fuorigioco di Benassi, autore del cross che aveva portato alla deviazione del difensore bianconero. A passare il pallone al centrocampista della Fiorentina era stato Simeone, anche se è possibile che il tocco sia di Alex Sandro e dunque il fuorigioco non sarebbe dovuto esser fischiato.
Ben due poi gli episodi in favore dei bianconeri nel derby della Mole contro il Torino. Il primo in occasione del gol di Alex Sandro sul contrasto giudicato non falloso fra Bernardeschi, autore dell’assist, e Ansaldi. L’altro è la manata di Chellini su Belotti: Orsato non fischia fallo e non ammonisce il difensore bianconero. La VAR osserva, ma da regolamento non può intervenire su cose simili. Niente prova di TV comunque per Chiellini.