L’esordio del Napoli in questa stagione di Europa League è stato segnato da un sonoro 1-3 casalingo contro il Lipsia. Dopo l’eliminazione dalla Champions League, la seconda competizione europea è stata subito segnata come “inutile” e ieri sera si sono visti i limiti di tale politica rinunciataria. L’Europa è proprio il problema principale della gestione Maurizio Sarri che, oltre i confini italiani e della Serie A, non è mai riuscito a convincere e a dare la sua impronta anche all’estero. Alla sua prima stagione in azzurro, l’allenatore toscano è uscito ai sedicesimi di Europa League contro il Villarreal; la scorsa annata, in Champions, il Napoli è stato eliminato agli ottavi dal Real Madrid che avrebbe poi vinto la competizione; quest’anno, dopo i play-off, i partenopei sono arrivati terzi del girone retrocedendo in Europa League e adesso hanno un piede e mezzo fuori anche da questa competizione.
Napoli, i numeri di Sarri in Europa
Sarri non è mai riuscito ad imporre il suo gioco nelle competizioni continentali, raccogliendo solamente delusioni e distruggendo in eurovisione quanto di buono fatto sempre vedere in campionato. In 25 panchine, tra Europa League e Champions League, l’allenatore del Napoli ha raccolto: 13 vittorie, 3 pareggi e ben 9 sconfitte. Suddivise così: 16 partite in Champions con 7 successi, 2 pareggi e 7 sconfitte; 9 presente in EL con 6 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte.
Considerando anche il match di ritorno in terra tedesca, Sarri raggiungerà come numero di presenze in Europa Walter Mazzarri e Rafa Benitez a quota 26 panchine. Inoltre, nel caso in cui dovesse uscire sconfitto anche dalla Red Bull Arena, il mister azzurro sarebbe anche l’allenatore più perdente dei tre superando l’attuale tecnico del Torino fermo a quota 9. Non proprio un rapporto idilliaco quindi quello tra Sarri e l’Europa che potrebbe passare in secondo piano solo in caso di trionfo in campionato.