È davvero un peccato che Maurizio Sarri sia così refrattario alle conferenze stampa, che parli così poco. Già, perché con buona pace di chi gli contesta una scarsa comunicatività, il Comandante del Napoli ha quella schiettezza che è una dote rarissima nel mondo del calcio, talmente rara che in tanti quando la riscontrano ne sono spiazzati, hanno quasi paura. Pane al pane, vino al vino e qualche parola piccante ben piazzata, ad insaporire ulteriormente un discorso che è sempre già bello bollente di per sé. Comprensibile che chi è così avvezzo al politichese e al polite speaking non ne sia entusiasta. Sarri, invece, non solo parla poco, ma ficca pure bene, e gli basta mezza conferenza stampa per scacciare via una settimana di chiacchiere al vento, su di lui, sulla squadra e sull’intero progetto tecnico.
La frase di Sarri che “spiega” il calciomercato Napoli meglio di qualsiasi cosa
Torniamo alla conferenza stampa di Sarri nel post Benevento-Napoli. Finalmente qualche domanda giusta, alzata bene per la schiacciata del mister, che spazza via in un colpo solo tanti dubbi. “Io lavoro con un fuoriclasse che è Giuntoli e Giuntoli ha preso decisioni da uomo vero”. Endorsement al ds che non era neanche quotato. Ma restate seduti che adesso arriva il bello. “De Laurentiis era fortemente intenzionato a spendere, lui (Giuntoli) poteva uscirne comprando uno a caso ma ha preferito non comprare a caso e si è assunto la responsabilità, piuttosto che mettermi in difficoltà. Ha avuto le palle”. C’è davvero bisogno di leggere tra le righe? Messaggio forte e chiaro su tutto il vociare di queste ultime settimane, da Deulofeu a Lucas Moura passando per Quagliarella, Giroud (?!?!) e altre fantasie invernali buttate nel calderone del calciomercato Napoli. Verdi e Politano, questi sono i nomi trattati dal Napoli, e dietro indicazione dell’allenatore, sempre più pietra angolare della questione tecnica. Calciatori funzionali al progetto sarriano – anzi, sarrista – e compatibili con la sua idea di fùtbol. Comprare per comprare… meglio non comprare. Parola di Maurizio Sarri.
Sarri e le voci sul suo futuro: un messaggio forte e chiaro
Insomma, i gomblottisti della “sceneggiata aureliana” si mettano l’anima in pace. Gli obiettivi erano davvero quelli ed erano stati scelti direttamente dall’allenatore, a meno che non si voglia mettere in dubbio anche la parola del Comandante Sarri. C’è stata ingenuità, c’è stata approssimazione, ci sono stati tantissimi errori e il mercato del Napoli è stato una débâcle epocale, ma non malafede, quella proprio no. C’è la volontà di spendere, di crescere, di lavorare tutti insieme verso una sola direzione, e qui c’è un’altra frase di Sarri che spazza via in un attimo tante voci al vento. “Il contratto prevede delle clausole che il presidente vorrebbe negoziare, ma per me l’unica clausola che conta è che io non consideri il ciclo finito o meno. Se considero che il ciclo può proseguire il problema non si pone neppure”. E qual è la condizione per considerare il ciclo ancora aperto? Semplice, lapidario: “Che ci siano margini di miglioramento”. Tra le righe: che si faccia un altro step, dal mercato alle strutture passando per la “forza” della società nel famoso “Palazzo”. Sarri sempre più padre, sempre più padrone, sempre più lìder maximo del progetto azzurro. Insomma, sempre più Ferguson. E allora, invece di “Aurelio caccia i milioni”, speriamo che Aurelio cacci questi benedetti margini di miglioramento, ché uno così non lo troviamo più, neppure a volerlo clonare.
di Antonio Papa (Facebook @ntoniopa)