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PAPALE PAPALE – Io stavo col libanese (ma a questo Napoli serve prima qualcos’altro)

Forse ci siamo. Forse la famosa casella acquisti (quelli veri però) sta finalmente per sbloccarsi. Amin Younes sta per diventare un calciatore del Napoli. Cinque milioni di euro all’Ajax, cinque anni di contratto al giocatore a 1,5 circa all’anno. Insomma, un bell’investimento su un calciatore che fra sei mesi sarebbe costato zero euro, segno che la dirigenza ci crede parecchio e che è disposta anche a perderci qualcosa, pur di portarlo a casa. Anche l’agente di Younes avrebbe confermato la fumata bianca, quindi ci si può iniziare ad esporre e a ragionare in funzione del fatto che il Napoli ha il suo tanto agognato 25esimo, in attesa delle cessioni. E a porci qualche domanda: bell’acquisto, ma risolve il problema di Sarri?

Napoli, Younes ottimo acquisto. Ma non copre il ruolo “scoperto”

Per la bontà del calciatore e delle sue doti tecniche vi basta guardare qualche video su YouTube e qualche dettaglio storico, cose che sicuramente avrete già fatto. Noi su Younes abbiamo fatto un focus un mese fa con Chris Holter, esperto di calcio olandese, la prima volta che è stato accostato al Napoli. Insomma, non parliamo di uno sconosciuto, e sul valore assoluto non ci sono dubbi: il ’93 libanese-tedesco è un innesto sopraffino, un Ounas decisamente più scafato (e con notevole esperienza in Europa League) da lanciare nella mischia quando il gioco si fa duro, o meglio quando si fa chiuso. Impact players, li chiamano quelli bravi. Questo in sostanza è Amin Younes, un esterno di piede destro che ama partire prevalentemente da sinistra, più votato all’assist che al gol, più avvezzo alla fase offensiva che a quella difensiva, per tenerci sull’eufemistico. La sua azione preferita? Dribbling nello stretto e assist a rimorchio per l’inserimento da dietro. Manna dal cielo per Hamsik, per intenderci. Insomma, se dobbiamo trovare delle somiglianze col tridente delle meraviglie che il Napoli ha lì davanti, sicuramente abbiamo un calciatore più simile a Mertens e ad Insigne che non a Callejon. E qui casca l’asino.
Younes © Getty Images

Napoli, Sarri voleva il vice-Callejon: Younes non risolve questo problema

“Ho detto alla società in quale ruolo secondo me siamo scoperti”. Così qualche settimana fa Maurizio Sarri, che mai aveva preso una posizione così netta in merito al calciomercato Napoli. Serviva un vice-Callejon, e in tal senso erano indirizzati gli sforzi per Verdi e Politano, calciatori identificati dallo stesso allenatore come ideali per il bisogno attuale. Non titolarissimi, ma calciatori tatticamente più adeguati di un Lucas Moura o di un Deulofeu, che non a caso non infiammavano la fantasia del mister, fino a prova contraria “il finalizzatore del nostro mercato”, giusto per dirla alla De Laurentiis. Se proprio dobbiamo forzare il gioco del “sembra”, Younes è decisamente più simile agli ultimi due che ai primi due, quindi non proprio il profilo ideale per quella posizione scoperta. Sarebbe perfetto se prendesse in rosa il posto di Ounas, che il Napoli avrebbe offerto al Sassuolo in prestito vicino ai 20 milioni per Politano. Allora sì. Callejon-Mertens-Insigne-Politano-Younes (e Milik, non dimentichiamolo) sarebbe un attacco stratosferico. Mancherebbe un terzino, rigorosamente destro, ma con un attacco così si potrebbe anche chiudere un occhio. Ma non senza l’esterno destro. Younes è un affare, è un bel colpo e tutto il resto, ma in una ipotetica “lista di Sarri” sarebbe venuto probabilmente al terzo posto. Adesso si chiuda con uno dei primi due, magari uno come Vidal che può fare entrambi i ruoli, o Widmer, dell’Udinese, che potrebbe adattarsi anche più avanti. Altrimenti si rischia di aver fatto un investimento, un bel colpo, un acquisto mediatico. Ma non certo per il “finalizzatore” Sarri.
di Antonio Papa (Facebook @ntoniopa)
Antonio Papa

Giornalista pubblicista dal 2010, "fratello maggiore" di tanti redattori del network, autore di trasmissioni televisive. In TvPlay sono, insieme a Claudio Mancini, il conduttore di FantaTvPlay, di "Chi Ha Fatto Palo" e di altri format creati da noi. Sono una persona che ha fatto della scrittura la sua ragione di vita, coronando un sogno che avevo fin da bambino. Il mio motto è “lavorare seriamente senza mai prendersi sul serio”. Cerco di trasmettere la mia passione e il mio entusiasmo alle persone che lavorano con me: quando ci riesco… ci divertiamo!

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