La vittoria del Napoli in casa dell’Atalanta è stata anche caratterizzata dai buu razzisti nei confronti di Koulibaly. I calciatori del Napoli sono stati beccati per tutta la durata della partita, in particolar modo il centrale senegalese in occasione del goal di Mertens. Ieri la sentenza del giudice sportivo nei confronti dell’Atalanta, mentre oggi è arrivata la dura reazione dei tifosi bergamaschi. Un pesante comunicato della Curva Nord dell’Atalanta ha voluto sottolineare la posizione della tifoseria nerazzurra: “Ma quale razzismo? Il nostro è storico campanilismo. Noi polentoni, voi terroni! L’ipocrisia che negli ultimi anni accompagna il mondo del calcio sta toccando livelli davvero imbarazzanti ed, ora, addirittura offensivi verso una tifoseria intera. Si perchè definire la tifoseria Atalantina razzista è offensivo verso le migliaia di ultras, simpatizzanti che MAI negli anni hanno dimostrato discriminazione verso il colore della pelle. I fischi ed i buu si facevano negli anni a Totti, Del Piero ed altri giocatori solo per rivalità calcistica per ciò che rappresentavano, non per il colore della pelle.
Come può essere razzista una Curva che negli ultimi dieci anni ha raccolto circa 90.000euro per sostenere un centro riabilitativo per bambini in Ruanda? Come può essere razzista una tifoseria che ha raccolto 20.000 euro per lo tsunami che ha colpito il Sud-Est asiatico nel 2014? Il campanilismo fa parte della nostra Storia calcistica, ma prima di tutto sociale, ed allo stadio la si vive con grande passione. Accusiamo altri di razzismo quando ci danno dei contadini che zappano la terra?! Noi siamo orgogliosi di essere umili ma concreti, proprio come il nostro Popolo. Essere tacciati di razzismo ci ferisce nell’orgoglio, ben consci di non essere caduti nelle provocazioni di miliardari arroganti che giocano a fare gli uomini. ”
Il comunicato dei tifosi dall’Atalanta continua così: “La nostra terra ha sempre accolto con calore tutti. Da Makinwa(che qualcuno voleva nominare addirittura Sindaco) passando ad una bandiera che la scorsa stagione ha lasciato il calcio. Parliamo di Giulio Migliaccio, nato a Mugnano di Napoli, orgogliosamente partenopeo ma adottato da noi Atalantini. un uomo che, ancora oggi, viene visto come un esempio di serietà e professionalità in campo e fuori. E basta guardare le sue lacrime per capire quanto Bergamo gli abbia e gli voglia davvero bene.
Non accettiamo l’etichetta di razzisti ma rivendichiamo di poter vivere le nostre rivalità calcistiche e di campanile con fantasia e libertà. Senza ipocrisie!Curva Nord Bergamo 1907″.
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