Tra i temi affrontati ieri da Maurizio Sarri nel post-partita di Atalanta-Napoli c’è stato anche quello relativo al suo accordo in essere con la società azzurra, che scade ad oggi il 30 giugno 2020. L’allenatore toscano minimizza l’importanza che troppo spesso i media danno a contratti e cifre e numeri relativi, e fa un chiaro riferimento invece all’importanza simbolica rivestita da essi. È questo ciò che conta: “Io nel lavoro che faccio ci metto anima e corpo, cuore e sentimento. Se vuoi fare bene questo mestiere è così che devi lavorare. Ed allo stesso modo un contratto tra le parti deve rispecchiare questi aspetti – dice Sarri – a me comunque della clausola rescissoria e della scadenza non interessa niente. Mi vedrò col presidente tra un paio di mesi e non ci saranno stravolgimenti”. L’allenatore del Napoli è concentrato solamente sulle cose del campo, consapevole che di certi altri argomenti se ne occupa il suo rappresentante legale, Alessandro Pellegrini. Per il resto contano la parola data ed i rapporti umani, che con Aurelio De Laurentiis non hanno mai rappresentato un problema.
Napoli, con Sarri non hai niente da temere
Del resto se ci fosse qualcosa fuori posto nel rapporto tra Sarri ed il presidente azzurro o tra Sarri ed il Napoli in generale, la compagine campana non si ritroverebbe a vivere quella che, numeri alla mano, è la sua migliore stagione di sempre. L’allenatore in tuta è il meglio che il club di stanza a Castel Volturno potesse trovare, tutto concentrato sul lavoro di campo e che davanti alle telecamere non eccede in provocazioni come fa troppo spesso qualche avversario in relazione al bel gioco. Sarri non eccede se non in bene, nel dire le cose come le pensa per davvero. Del resto anche la schiettezza è merce rara nel calcio.