Altro dietrofront: Roberto Inglese disfa le valigie e si prepara a restare a Verona. Le parole di De Laurentiis prima di Natale annunciavano di fatto l’arrivo anticipato dell’attaccante a Napoli: “A gennaio arriverà soltanto Inglese, in rosa siamo anche troppi”. Questa la sentenza natalizia del presidente, che col senno di poi odora sempre più di pretattica. Checché ne dicesse De Laurentiis, l’obiettivo principale è sempre stato quello di prendere un altro esterno: la prima punta è sempre stata un’opzione secondaria, sia perché si attende Milik sia perché l’esterno che arriverà potrebbe essere anche in grado di dare il cambio a Mertens lì davanti, e nella peggiore delle ipotesi resta sempre Callejon falso 9. Altro indizio: Inglese non è ancora arrivato, e conoscendo le abitudini del calciomercato Napoli è un’anomalia: di solito se ADL vuole un calciatore a gennaio chiude l’acquisto già a fine dicembre.
Calciomercato Napoli, i “perché” del no ad Inglese: caso-Pavoletti e valutazioni economiche
Più che le resistenze del Chievo, più della questione lista (risolvibilissima con la cessione di Giaccherini e Tonelli), a complicare ulteriormente la situazione e a far cambiare idea al Napoli è stata un’analogia inquietante. Nell’ultima del 2017 Inglese si è procurato un lieve infortunio: niente di grave, ma è stata subito forte la sensazione di un nuovo caso Pavoletti. Lo ricordate? Il toscano lo scorso anno arrivò da Genova ancora infortunato, rallentò la preparazione e tornò in campo praticamente quando rientrò anche Milik. Risultato? Prevedibilissimo. Mertens che sgomita con Milik e le chance per Pavoletti, a quel punto diventato terza punta, ridotte al lumicino. Sarebbe ancora più pericoloso fare questa mossa con Inglese. Preso a 12 milioni quest’estate, il quasi 27enne centravanti gialloblu è di fatto un investimento finanziario del Napoli, che sembra puntare più a valorizzarne il cartellino per poi magari rivenderlo a cifre più alte o ad usarlo come merce di scambio in altre trattative. Mossa intelligentissima fin dal principio, da molti (giustamente) esaltata per la lungimiranza strategica evidenziata dal club, finalmente avvezzo anche ad operazioni “secondarie” come le società più importanti, Juve in primis. Per questo va valorizzato, per questo deve giocare. Arrivare a Napoli senza scendere in campo non sarebbe produttivo: meglio restare a Verona, dove ha già segnato 7 gol e può chiudere intorno ai 15, raddoppiando il suo valore di mercato. Un affare coi fiocchi.
di Antonio Papa (Facebook @ntoniopa)