Napoli vittorioso sull’Hellas Verona con due gol di scarto nella ventesima giornata di Serie A. Intervenuto nel post partita, Maurizio Sarri ha analizzato il momento della sua squadra, in vetta alla classifica: “Servono 96 punti per lo scudetto? Al momento, se loro (la Juve, ndr) non li fanno più giocare è un conto, ma siccome devono giocare potenzialmente siamo messi come prima – le sue parole a ‘Premium Sport’ – La Juventus sappiamo che ha il potenziale per raggiungere quel punteggio, noi non lo sappiamo. Non siamo mai arrivati a quelle quote, loro hanno anche le certezze che possono chiudere il campionato sopra i novanta punti, noi no. Bisogna andare partita per partita senza porsi tante domande”.
Napoli, Sarri critico per la sosta
Ai microfoni di ‘Rai Sport’, Sarri ha continuato la sua disamina sulla gara odierna: “Le occasioni erano tante, nell’intervallo ho detto solo di continuare a giocare con quella velocità e lucidità. Potevamo innervorsirci e fare un calcio più sporco, ma non gli abbiamo mai concesso ripartenze se non una dopo il 2 a 0. Oggi abbiamo fatto una buona partita ma con un po’ di sofferenza per sbloccarla. Nel post partita sono abbastanza stanco, non ho la faccia scura. Non mi sembra che la squadra abbia paura. La partita con l’Atalanta non mi sembra sia stata accusata dal gruppo. Quest’anno la squadra ha una testa per il campionato e un’altra per le coppe. Non vorrei essere io che inconsciamente attacco qualcosa di questo tipo alla squadra, bisogna affrontare tutte le gare con la stessa motivazione e convinzione”. Infine, l’allenatore del Napoli ha concluso rilasciando ulteriori commenti ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli: “La paura nell’intervallo era che non riuscissimo a ripetere il primo tempo in cui abbiamo creato tante occasioni. La squadra ha giocato con grande ritmo e lucidità. Non ci siamo mai innervositi, non abbiamo concesso occasioni agli avversari. E’ una prestazione di livello con un pizzico di rammarico per il risultato che avrebbe potuto essere più largo. L’ansia era più di noi fuori che dei giocatori, loro sono rimasti sempre molto lucidi nel giocare. Sei giorni di vacanza sono troppi, giustamente ci si deve fermare perché è dal 1° di luglio che stiamo lavorando. Giusto dunque recuperare per qualche giorno, sei però mi sembrano troppi: è una scelta dell’associazione che non condivido, i ragazzi almeno hanno la disponibilità a rientrare un giorno prima”.