Come da tradizione prettamente napoletana, l’addio di Ivan Strinic alla maglia azzurra ed il trasferimento alla Sampdoria aveva innescato il solito plotone d’esecuzione degli insoddisfatti pronti a colpire e criticare la società. Le motivazioni di tanto ostracismo erano abbastanza chiare: il terzino croato era indispensabile, come dimostrato nelle sue 39 presenze in due anni e mezzo; un elemento imprescindibile che ha dato adito a malumori e dubbi nei confronti di chi aveva deciso di “svenderlo” e di chi aveva avallato questa scelta. Del tutto inaspettata e fuori di senno la scelta di vendere un terzino con altri due giocatori in rosa pronti a ricoprire lo stesso ruolo. Ed invece nonostante la qualità e il rendimento offerti, Ivan Strinic si è trasferito alla Sampdoria rifiutando anche un rinnovo di contratto. Il suo passaggio alla squadra doriana, per due milioni ed inserito nell’affare Duvan Zapata, era un atto dovuto. Il ragazzo aveva bisogno di giocare e dopo aver perso il confronto con Ghoulam non c’era più spazio per il suo impiego. Un aspetto che i critici non hanno mai tenuto in considerazione. Come capita spesso, nonostante la sua maturità ed esperienza, anche Strinic ha scelto quasi subito di criticare Napoli e Sarri: “Stare ai margini non mi rende felice. Ho bisogno di fiducia. Di sentirmi parte integrante di un qualcosa. Sarri è più freddo, per lui ci sono 13 giocatori e basta. Giampaolo parla molto, dialoga con tutti, ti spiega. Si pone come un fratello e pare proprio una brava persona”. E ovviamente non ha perso occasione di criticare anche lo stile di vita della città.
La disastrosa vendetta di Strinic
Le parole lasciavano presagire una vendetta feroce alla prima occasione possibile. Strinic sembrava non attendere altro che dimostrare a Sarri e al Napoli di aver fatto un errore. La sfida al San Paolo, giocata tre giorni fa, era l’ideale per mettere in luce le sue caratteristiche ed offuscare i movimenti conosciuti di José Callejon, ex compagno di squadra. Il classico ex dal dente avvelenato era pronto ad offrire la sua migliore prestazione in Italia. Purtroppo però la missione è fallita. In novanta minuti è stato travolto proprio da Callejon che sistematicamente lo ha sorpreso ad ogni movimento e non contento si è fatto annientare anche da Hysaj ed Allan. Il Napoli ha realizzato due gol proprio dagli uomini che agiscono sul settore di destra mettendo a nudo tutte le difficoltà di Strinic. Un vero e proprio incubo per il croato che, in debito di ossigeno, è stato poi sostituito a dieci minuti dal termine. Una prestazione che ha annichilito anche e soprattutto tutti coloro che rimpiangevano il prezioso croato. L’ennesima dimostrazione di come l’insoddisfazione perenne è sempre in agguato quando si tratta del Napoli.