Il Napoli è al primo posto, ancora, nonostante il calciomercato criticato su quasi tutti i fronti, un tecnico che di fatto non ha mai vinto nulla e nessun fuoriclasse abituato ai trionfi in rosa. Il Napoli è primo per un punto, nonostante il pari contro l’Inter e la sconfitta per mano della Juventus. Proprio i bianconeri sono oggi al secondo posto, in una posizione insolita, costretti a inseguire. La seconda parte di questa prima fetta di stagione ha però restituito al campionato la Juventus, che non subisce gol da 8 gare consecutive. Ecco dunque delinearsi la coppia in lotta per il titolo, con Roma e Inter che vedono accentuarsi i propri limiti.
Il Napoli è ben lontano dalla perfezione, ma i limiti di giallorossi e nerazzurri pare per ora averli accantonati, lasciati alle spalle, nelle passate stagioni. I primi due anni di Sarri sono serviti per conoscersi e capire se ci fosse davvero il materiale umano per vincere qualcosa d’importante, di storico. Il tecnico lo aveva annunciato al suo arrivo. Per il suo tipo di calcio sarebbe servito tempo, o magari qualche campione assoluto. In mancanza dei secondi, ecco dunque la necessaria attesa, che oggi viene ripagata.
Guardando allo scorso anno, il salto qualitativo in campo è innegabile. In questa parte della stagione il Napoli aveva ben 10 punti in meno rispetto a quanti ne abbia oggi. La squadra è convinta di potercela fare, è convinta che quella Juventus non abbia poi così tanti valori in più. Che sia vero o falso, la squadra ci crede, e tanto basta per rimontare due volte contro la Sampdoria e infine vincere un match che lo scorso anno sarebbe stato ‘normale’ perdere.
La città tiene bene, gestisce la pressione e si scaglia ripetutamente contro De Laurentiis. Il presidente azzurro può però gestire la situazione e divenire il Mourinho napoletano, accentrando l’odio’ su di sé, lasciando più liberi Sarri e i suoi ragazzi.
La stagione del Napoli dà ragione a Marotta, che ribadiva come la Juventus stesse viaggiando alla stessa velocità di sempre, con una classifica che la vede semplicemente a -1, non dal Napoli, ma da se stessa, rispetto alla stagione 2016-17. Sono gli azzurri a correre, molto di più, con una rosa non all’altezza, uno stadio non all’altezza, un mercato (di gennaio) non all’altezza delle aspettative della gente, un tecnico non sempre all’altezza delle aspettative dei media. Contro tutto e tutti, ma soprattutto contro se stessi. Fino a quando la squadra ignorerà il fatto di star compiendo un miracolo sportivo, la fiammella di questo sogno potrà restare viva.
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