Napoli-Udinese, quanto basta per andare avanti. Potremmo definirlo un Napoli senza brividi, quasi normale, scontato. Ma nel calcio si sa, nulla è scontato, ancor di più quando si ha come avversaria la squadra in testa al campionato, e fare brutte figure proprio non si può. Contro l’Udinese per il Napoli era importante vincere senza sprecare molte energie e così è stato. Prossima fermata: Sampdoria.
Poetica
“Anche quando poi saremo stanchi troveremo il modo per navigare nel buio”. Il buio di un tunnel durato giusto il tempo di lasciar credere alle avversarie di essere in un brutto momento. Magari lo stesso che due stagioni fa ci trascinò nel vortice della paura di vincere e che gettò alle ortiche un vantaggio sulla Juventus mai più visto da queste parti. Ora però, rispetto al passato, dal momento in cui entra in campo la squadra sembra pensare solo a sé, senza badare a chi si trova difronte.
A sfidarla potrebbe essere una squadra di alieni come in Space Jam o il Pizzighettone: l’applicazione, l’intensità sarà sempre la stessa. Ieri l’Udinese e domani la Sampdoria. Vivere alla giornata senza guardare in basso, non per paura delle vertigini, ma per non perdere di vista l’obiettivo ben chiarito anche da Sarri in conferenza: “io la mattina mi sveglio e voglio vincere”. Un mantra, un credo da assorbire fino al midollo. Credere in questa squadra è doveroso, un obbligo per chiunque sia rimasto anche solo per un attimo, stupito dal suo modo di interpretare il calcio.
“Anche se penserai che non è poetica, questa vita ci ha sorriso e lo sai”.
Uno scugnizzo a 24 carati
Quando c’è lui in campo, è tutta un’altra musica. Lorenzo Insigne è sempre più leader di questa squadra e o dimostra la determinazione nelle giocate dal momento in cui entra in campo e prende per mano i compagni per portarli alla vittoria. Come un talismano che infonde coraggio, i piedi e le idee del piccolo Lorenzo permettono agli azzurri di ingranare una marcia superiore, quasi come se tutti si adattassero al suo ritmo, alla velocità delle sue giocate.
In lui è racchiusa tutta la napoletanità di chi sogna il successo nella propria terra, smantellando l’idea comune che vede il napoletano con talento andare via dalla città per ricevere il successo meritato. Dalle parti di Frattamaggiore la fuga dei cervelli (o meglio, dei piedi) non esiste. L’unica strada percorribile è quella del San Paolo, il tempio degli innamorati azzurri. Un luogo sacro che ha poco a che fare con le religioni tout court, ma casa e massima espressione dell’azzurro credo pagano.
24 karat magic in the air / Head to toe soul player
Gemelli di calcio
Sampdoria al San Paolo ed altri tre punti in palio per continuare a correre. Punti pesanti se si pensa al contemporaneo (o quasi) scontro diretto tra Juventus e Roma in cui almeno una delle due sarà costretta a lasciare punti, meglio ancora se entrambe. Vincere contro la squadra di Giampaolo metterebbe pressione soprattutto ai bianconeri, preoccupati di perdere terreno rispetto al Napoli nella lunga maratona del campionato. I blucerchiati hanno nel loro DNA gli stessi concetti, o comunque molto simili, degli uomini di Sarri.
La partita si fa, non si subisce senza neanche provare a vincere. Sarà incredibile non vedere nessun pullman parcheggiato davanti ai pali di Viviano: una novità assoluta nell’atteggiamento delle squadre ospiti che entrano al San Paolo, confuso solitamente con un parcheggio per bus turistici. Potrebbe essere la partita giusta per sbloccare la vena realizzativa di Mertens e Callejon, entrambi assenti dal tabellino dei marcatori da troppo tempo. Di sicuro sarà una partita in cui si giocherà a calcio da entrambe le parti e per questo “più facile” da affrontare. Vincerà chi sarà più bravo e forte dell’altro, non chi si annulla per difendere uno striminzito pareggio. Vincerà il calcio, almeno stavolta.
a cura di Claudio Pomarico
