Marek Hamsik è entrato nella storia del calcio Napoli. Il capitano slovacco ha mosso i primi passi nella società partenopea con Edy Reja, che è tornato a parlare così del suo “piccolo campione” ai microfoni de “Il Mattino” per esaltare il record raggiunto in maglia azzurra: “Non era semplice fare questa previsione, ma dopo tutti questi anni al Napoli posso dire che se l’è meritato. Ed è giusto che il suo nome sia al fianco di quel grande mito che è Diego”. Da Reja a Sarri Hamsik è diventato una bandiera: “Ma anche dopo con Mazzarri e adesso con Sarri dove è senza dubbio uno dei leader assoluti di questa squadra che sogna lo scudetto. Io per lui ho anche fatto discussione…”.
Napoli, Reja contro Benitez per Hamsik
Con l’arrivo di Rafa Benitez Hamsik passò dal ruolo di interno di centrocampo a trequartista con Reja che litigò proprio per questo con il manager spagnolo: “Litigai con Benitez. Glielo dissi: ma come fai a far giocare Marek spalle alla porta? È un peccato mortale. Lui deve avere spazio per affondare, non può fare bene così. Lui aveva la sua fissa per il 4-2-3-1 e non pensava di dover cambiare per Hamsik. Però anche in quegli anni Marek non ha mai detto una parola fuori posto, non si è mai lamentato, non ha mai creato problemi”. Infine, l’allenatore italiano ha concluso svelando qualche retroscena simpatico accaduto in allenamento: “E come si va ad avere una discussione che duri più un qualche secondo con lui? Impossibile. Certo, qualche volta si incavolava quando lo riprendevo durante gli allenamenti, quando gli dicevo che magari doveva fare il passaggio più filtrante. Lui sentiva, non aveva il coraggio e l’educazione per rispondermi a malo modo allora prendeva il pallone e dava delle fucilate vicino ai cartelloni. E io capivo che erano per me”.