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De Laurentiis: “Il Napoli ha bisogno di uno stadio adeguato, anche fuori città”

Parla De Laurentiis

Alla conferenza stampa di presentazine della mostra ‘Il Napoli nel mito: storie, campioni e trofei mai visti’ al Museo Archeologico Nazionale del capoluogo partenopeo è intervenuto anche Aurelio De Laurentiis in persona. Lì saranno esposti memorabilia e cimeli che appartengono al passato della società azzurra e rimarranno fruibili ai visitatori fino al 28 febbraio 2018 eccetto di martedì, dalle 9:00 alle 19:30. De Laurentiis ha affermato: “Il calcio è arte, e qui la gente lo sa bene. Questo sport rappresenta il massimo che si possa immaginare se parliamo anche di emozioni. Del resto tale sentimento caratterizza un uomo sin da quando mette piede in un luogo come il Museo Archeologico Nazionale. Questo illustre percorso espositivo ci permette di ripercorrere a ritroso quella che è stata la gloriosa storia del Napoli, e con semplicità. Non c’è bisogno di sensazionalismi, perché tutti conosciamo il mito. Per il museo del Napoli ci sarà invece bisogno di trovare prima una casa alla società. Ora parliamo di quanto bella sia questa iniziativa. I visitatori potranno ammirare dei materiali provenienti dagli archivi storici della Rai, filmati di diverso tempo fa ed anche 25mila oggetti donati da vari collezionisti che ringrazio tutti uno per uno. Dimostrano di volere bene al Napoli. Sarebbe bello trovare una casa adeguata alla caratura raggiunta da squadra e società in ambito anche internazionale, ma troppa burocrazia ci ostacola in questo proposito. Io però sarò sempre presente per dare tutte le mie energie, ho visto club anche meno blasonati riuscire a costruirsi lo stadio di proprietà. Ci vorrà ancora pazienza”.

De Laurentiis ai tifosi: “Di storia ne ho scritto anche io, voi siete il mio gol più bello”

L’era De Laurentiis era iniziata con il Napoli Soccer: “Fu una scelta mia per creare un distinguo. Ci trovavamo in Serie C, una vera assurdità per una squadra come la nostra, ma sono stati necessari due anni per arrivare qui, con la vecchia denominazione. Io ed i miei collaboratori abbiamo sempre guardato in prospettiva, se non avessi avuto a cuore il club e la sua storia avrei chiamato la squadra ‘Campania’. Ora continuiamo a vivere una escalation, un crescendo, seguendo dei metodi tutti nostri, perché il calcio sta cambiando ed è necessario fare così. C’è l’Arsenal che non vince un campionato da anni, ma basa la sua forza su un impianto di proprietà che garantisce loro milioni e milioni. Se volessimo fare la stessa cosa qui, ci sarebbero solo pernacchie in Comune. Noi che stiamo nel Napoli di oggi siamo eroi, voi tifosi invece siete gli industriali del pallone. Negli ultimi 10 anni è stata scritta parecchia storia del Napoli, mi scuso se lo scudetto ancora non lo abbiamo vinto, ma ci stiamo provando, segnando tanti gol e giocando meglio di tutti. Abbastanza presto ritroveremo Milik e Ghoulam, ed avremo anche Inglese, quindi mi stanco di rispondere alle domande relative a chi comprerà il Napoli – dice De Laurentiis – poi abbiamo elementi come Ounas e Mario Rui che stanno crescendo molto. E questo grazie a Sarri, che è un maestro”.

“Ci vuole maturità, abbandoniamo per sempre il concetto del ‘cacc’ e sord’ e pensiamo al bene della squadra. Di denaro nel Napoli ne ho investito già molto e continuerò a farlo, e sempre più con intelligenza. P3rché serve avere i bilanci in ordine, ed in Italia solo noi ce li abbiamo. Già col cinema compravo e vendevo, so come si fa, per fare arrivare i risultati però serve anche altro, il calcio è diverso. Ci sono tante componenti in ballo, tra le quali pure gli allenatori. Ho portato Mazzarri, Benitez e poi Sarri, e quando Maurizio arrivò in panchina ci furono gli striscioni di contestazione. Ora i tifosi hanno cambiato idea, e ne sono contento. Loro sono il mio unico gol, il più bello, mi scuso con loro se non sempre li rendo felici. Ancora la questione nuovo stadio: “Ho già individuato i terreni giusti, e se non li cercavo io…ma servono delle verifiche, e c’è bisogno che il posto sia perfetto sotto ogni punto di vista. Pazienza se dovessimo trovarlo fuori città, vorrà dire che ci metteremo in auto o in treno. Consideriamo pure che spostarsi dentro Napoli è difficile. E sno anche stanco, è dal 2007 che il Comune mi deve 7 milioni, tutti soldi che avrei potuto investire per potenziare ulteriormente il settore giovanile. Scudetto o Champions? Sognare è bello, che brutto vivere sempre, c’è spazio per tutto”.

Salvatore Lavino

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