Ghoulam: “Napoli mi ha trasformato, giocare al San Paolo resta un’emozione unica”

Ghoulam © Getty Images

Faouzi Ghoulam, terzino del Napoli, attualmente ai box per il grave infortunio al ginocchio, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de “Il Mattino” in cui ha parlato del suo futuro e degli obiettivi della squadra azzurra: “Napoli mi ha dato tutto, mi ha trasformato, mi ha persino fatto diventare scaramantico. I tifosi non vogliono che si dica quella parola e io non la dico”. Il ricordo dell’infortunio nel match di ritorno contro il Manchester City è ancora vivo: “È quando mi sono fatto male, è quando ho sentito un dolore dietro la coscia e ho capito che non era una cosa di poco conto. Ma non è così. È solo un momento no. È successo semplicemente che noi eravamo convinti di poter battere il Manchester, di poter riuscire a superare il turno e che quel ko in casa ha avuto un certo effetto sulle nostre prestazioni”. Poi l’algerino ha elogiato Maurizio Sarri senza dimenticare Rafa Benitez: “Il mister lo dice perché sa di farmi contento. Io devo tanto a lui come devo tanto a Benitez perché Rafa mi ha scelto e mi ha portato qui. Il tecnico spagnolo mi ha liberato, mi ha insegnato a fare la fase offensiva, Sarri mi ha disciplinato tatticamente in quella difensiva. Se sono diventato il giocatore che vedete lo devo a loro due. Ma non solo…Beh, giocare in un settore di campo dove c’è uno come Lorenzo Insigne e un altro come Marek Hamsik renderebbe la vita una favola a chiunque. Come lo ha reso a me”. Il recupero, poi, procede alla grande: “Mentalmente sono carico al 100 per cento. Sono ottimista, sto bene… Ma non dico altro. Però anche il modo con cui il dottor De Nicola mi sta seguendo è straordinariamente unico: ci sono dei miei colleghi che in Francia hanno subito lo stesso infortunio e non hanno le attenzioni, professionali e umane, che il Napoli e lo staff medico mi stanno dando”.

Napoli, Ghoulam parla del momento degli azzurri

Nelle ultime giornate il Napoli ha raccolto pochissimo uscendo così anche dalla massima competizione europea, ma Ghoulam svela: “Io vedo una squadra che sta dando il massimo e che è solo poco fortunata. Anche con la Fiorentina, non mi è sembrato un Napoli in difficoltà. Nel corso di una stagione così lunga è inevitabile poter vivere un momento come questo. Non mi sembra un dramma”. E la stanchezza è uno dei motivi principali come svela l’algerino: “Può darsi. Si gioca tanto, in mezzo ci sono state pure le gare con le nazionali. Insomma, non è facile recuperare le energie ogni volta, servirebbe allenarsi ma tempo non ce ne sta mai”. A febbraio, poi, arriverà anche l’Europa League: “Noi abbiamo ormai una mentalità chiara: ogni volta che scendiamo in campo lo facciamo per vincere. Perché si diventa grandi solo in questo modo, dando sempre il massimo. Non snobbiamo nulla, perché tutte le volte che lo abbiamo fatto in passato abbiamo rimediato brutte figure. E per crescere noi affronteremo il Lipsia come se fosse una finale. Anche se è solo il sedicesimo di Europa League”. Ghoulam è sempre vicino alla squadra nonostante l’infortunio: “Si sta come un tifoso. Bisogna stare vicini alla squadra: domenica ho invitato tutti a far sentire il proprio affetto perché è importante per i giocatori. E bisogna continuare a farlo, perché il campionato non è neppure a metà strada. E ci vuole un sostegno continuo“. Il terzino del Napoli, poi, ha spiegato il motivo del suo arrivo nella città partenopea: “Io ho 10 fratelli, sono il più piccolo ma per loro Diego è qualcosa di epico. Sì, siamo algerini, quindi anche Zidane lo è. Ma Maradona è unico. Siamo cresciuti con i gol del Pibe de oro nel Mondiale del Messico 86 contro l’Inghilterra. Giocare al San Paolo, in quello che resterà per sempre il suo stadio, per me è ancora una emozione unica“.
Infine, Ghoulam ha concluso parlando della possibilità di vincere lo scudetto: “Quando a fine stagione ci siamo guardati negli occhi nello spogliatoio abbiamo deciso che avremmo dovuto provarci quest’anno, che avremmo dovuto fare tutto il possibile per riuscirci. E così siamo rimasti qui, convinti che l’obiettivo possa essere centrato. Ma per carità, io quella parola che lei ha pronunciato non la dirò mai. Non sono scaramantico, ma lo sono i nostri tifosi, e allora io per rispetto a loro non la dirò mai”.

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