Il miracolo non c’è stato, e non per colpa del Manchester City. Perché le qualificazioni devi guadagnartele con i tuoi mezzi senza dover sperare in bravura e correttezza altrui. Come già detto, le speranze di una qualificazione le abbiamo lasciate nei primi 45’ di Kharkiv. Quello che fa rabbia però, è dover essere sempre nella posizione di recriminare qualcosa, perché questo Napoli merita di stare nelle top d’Europa. Forse non in questo momento della stagione, ma per quello mostrato fino ad un mese fa, quando la velocità di pensiero combaciava perfettamente a quella di gambe.
Napoli, adesso cosa sarà?
L’obiettivo più importante da raggiungere è ritrovare serenità. Mentale più che fisica. Perché come evidenziato anche da Sarri in conferenza questo Napoli corre ma manca di brillantezza. Una cosa che riesci a recuperare con il riposo ma anche con la mente positiva: per questo sarà fondamentale la partita con la Fiorentina.
Vincere contro i viola farebbe sparire quest’alone di negatività che s’è appiccicato sulle maglie, un po’ per demerito ed un po’ per il catastrofismo improvviso che questa squadra s’è visto piovere addosso. Un risultato che potrebbe essere doppiamente favorevole visto lo scontro tra Juve ed Inter di sabato sera. Almeno una delle due dovrà perdere punti, e sperando in un pareggio a noi non resta che vincere. Basta pensare a quello che è stato e a quello che sarebbe potuto essere, ci resta solo il futuro e dovrà essere vincente.
Napoli, l’altra Europa ti aspetta
Saranno sedicesimi di Europa League. Una competizione che il Napoli della storia recente ha interpretato diversamente a seconda di chi sedeva in panchina, alternando snobismo e competitività. Questo Napoli invece avrà il dovere di onorare l’Europa League e, perché no, provare a vincerla. Sappiamo tutti che non sarà facile perché ci sono squadre di tutto rispetto e il Napoli sente più “suo” il campionato, ma strada facendo il Napoli potrebbe prenderci gusto.
L’unico aspetto negativo di questo torneo è il giorno in cui cadono le partite. Il giovedì infatti potrebbe dare particolari problemi al recupero fisico dei calciatori, soprattutto con il campionato nel vivo e le trasferte abbastanza lunghe che potrebbero capitare. Le valutazioni andranno fatte di partita in partita, a seconda dello stato fisico e di classifica di quel momento. Se ci sarà la possibilità di mettere in campo una buona squadra accadrà, ma se sarà necessario gestire le forze di qualcuno, Sarri non avrà dubbi su cosa scegliere. Onorare la competizione è senza dubbio doveroso, ma non bisogna commettere l’errore di perdere di vista l’obiettivo primario: il campionato.
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Il Napoli di ieri è stato in grado di giocare solo finché la logica l’ha permesso. Inutile dire quanto il risultato dell’altro campo abbia inciso sull’interpretazione della partita, togliendo di fatto agli azzurri la determinazione per portare a casa il risultato anche se praticamente inutile ai fini della qualificazione. L’unico neo è il gol di St.Juste subito a partita quasi finita. Un dettaglio significativo solo per le statistiche dei gol subiti da calcio d’angolo, ma perdonabile se si pensa alla delusione di quegli istanti.
Un dettaglio che però offre ai detrattori un argomento per screditare l’operato di Sarri in quattro e quattr’otto, senza considerare il progresso fatto da questi calciatori negli anni sotto la sua guida. E allora non si capisce come una squadra che ha infranto record e potrebbe continuare a farlo, possa essere distrutta per due risultati negativi. La stagione è lunga e dopo questa piccola flessione dovuta anche alla necessità di partire a razzo con i preliminari, il Napoli tornerà a brillare come un mese fa. Perché questo gioco è come andare in bicicletta: una volta che l’hai imparato non puoi dimenticare come si fa. C’è bisogno solo di fiducia, perché si sta costruendo qualcosa di grande.
Occhi spalancati come un gufo, costruisco tufo su tufo un futuro che mi vede UFO.
a cura di Claudio Pomarico