Il campionato non sarebbe stato vinto con una vittoria, perciò non può essere una sconfitta a toglierlo dai sogni azzurri. Soprattutto, poi, perché è la prima degli ultimi nove mesi. Cambia poco per gli azzurri, ma è un ko che per modalità e misura può far riflettere: la Juventus ha fatto quello che doveva con una gara accorta e piena di sostanza, mentre il Napoli ha dato continuità a quanto mostrato negli ultimi mesi.
La squadra di Sarri non ha più lo smalto dei primi mesi e, per quanto l’allenatore toscano possa negarlo, è ormai palese che la poca brillantezza mostrata derivi dalla stanchezza di un gruppo che in quattro mesi non ha mai tirato il fiato per più di quattro giorni.
La gara del San Paolo ha lasciato, però, una indicazione precisa: nel faccia a faccia questa Juve resta la squadra da battere, una formazione che, al netto di problemi fisici evidenti, riesce a prendere la partita e a farne quello che vuole.
Troppo facile, però, per Allegri fare quello che ha voluto: l’undici juventino ha giocato come voleva, difendendosi con ordine e ripartendo con qualità. Douglas Costa è stato un rebus a lungo, Dybala spaziava con qualità su tutto il fronte d’attacco. Lampanti le difficoltà azzurre in occasione del gol, con il 10 argentino che spacca in due la squadra per 70 metri di campo e serve un sempre prezioso Higuain. L’ex azzurro è stato beccato dal primo all’ultimo minuto, ma non bastano i fischi ed una mano malconcia a fermarlo.
Si ripartirà, però, come ogni settimana. Il Napoli non può lasciarsi prendere dallo sconforto né pensare ad altro visto che da qui al mercato mancano ancora sei gare. Partite in cui dare tutto, in cui risollevare il morale. Magari già da mercoledì, quando in Olanda si capirà se Sarri e i suoi continueranno in Champions o si sposteranno in Europa League, con le difficoltà del caso. Poi la rincorsa al campionato ricomincerà con la Fiorentina al San Paolo, la prossima domenica, quando tutta Napoli spererà di poter rimarcare il solco tra sé e le inseguitrici visto che a Torino la Juve ospiterà l’Inter.
Un dato su tutti, però, fa riflettere: gli azzurri sono stanchi e non segnano più come all’inizio, la vera arma in favore di Mertens (a secco in campionato da fine ottobre) e compagni sembra essere un lontano ricordo. La brillantezza mancante la si recupera anche con il calciomercato e allora ecco che gennaio può fare la differenza: ampliare la rosa con giocatori pronti e di livello potrebbe essere l’unica ricetta giusta per non lasciarsi i desideri di scudetto alle spalle già a febbraio.
Gennaro Arpaia
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