Maurizio Sarri contro Max Allegri. Di simile hanno l’accento e poco altro. Napoli-Juventus sarà anche la sfida fra due allenatori letteralmente agli antipodi, sia come carriera che come atteggiamento tattico e mediatico. A partire dalla filosofia tattica: rigido e spettacolare l’azzurro, camaleontico e sempre votato al risultato il bianconero. Impossibile dimenticare la battuta sul circo e altre frecciate al collega, che però col tempo è riuscito a trovare una continuità impressionante anche sul piano dei risultati. Ex calciatore di buon livello Allegri, 50 anni suonati, gavetta breve e poi il passaggio a Cagliari, trampolino di lancio verso il Milan e poi l’avventura alla Juventus. Carriera lunga e travagliata per Sarri: non c’è neppure bisogno di ricordare la trafila fatta prima di arrivare al Napoli. Adesso l’uno contro l’altro sulle panchine delle due squadre più forti d’Italia.
I confronti diretti fra i due dicono nettamente Allegri: 5 vittorie, 3 pareggi e una sconfitta per il tecnico della Juve, che ovviamente ha un ruolino migliore anche con la sua squadra sei volte campione d’Italia: 129 successi, 31 pari e 26 gare perse, quasi il 70% di vittorie. 67,23% le affermazioni di Sarri sulla panchina napoletana, media di gran lunga migliore di qualsiasi altro suo predecessore. Il trend e la condizione psicofisica dicono sicuramente Napoli, e il primo confronto ha già premiato Sarri. Miglior allenatore dell’anno al galà del calcio, di qualche incollatura proprio su Allegri. La sfida del San Paolo ci dirà una volta per tutte se davvero è cambiato il vento.
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