Fabio Cannavaro ©Getty ImagesFabio Cannavaro, ex difensore di Juventus e Napoli, è intervenuto ai microfoni de “Il Corriere della Sera” criticando inizialmente il movimento calcistico italiano: “Ancora non ci siamo resi conto veramente di quello che è successo. Dopo l’eliminazione dai Mondiali si è dimesso Tavecchio. Ma è calato il silenzio. Mi auguro non si perda l’occasione di rinascita“. Il Pallone d’Oro ha motivato i problemi del calcio italiano: “Troppa esterofilia in campo e fuori. Ma ci mancano i Totti, i Del Piero, i Baggio. Insigne non si è ancora espresso a livello internazionale. Poi vincere ci ha fatto più male che bene perché si è smesso di curare i vivai. L’unico vero modello da cui imparare è quello tedesco. Vanno insegnati i fondamentali della tecnica, della coordinazione, dell’uno contro uno. Invece sento parlare di linea a 4 o di fuorigioco: gli allenatori non devono sfogare la loro repressione sui più giovani. Oggi vedo difensori che fanno rimbalzare la palla o non sanno saltare con un piede….“. E, poi, consiglia una possibile soluzione: “Gli italiani vanno protetti con le quote. In questo momento bisogna essere egoisti e tutelare lo sviluppo dei nostri giocatori. Ben vengano gli stranieri che fanno la differenza, ma a pari qualità preferiamo l’italiano. Non è razzismo, ma a livello giovanile i nostri ragazzi crescono più tardi di altri. E poi abbiamo tanti ex calciatori pronti per una carriera dirigenziale, ma li nascondiamo. Maldini, per esempio. Pirlo e Buffon li vedo dietro una scrivania”.
Fabio Cannavaro su Napoli-Juve
Infine, Cannavaro ha parlato della prossima sfida di campionato tra Napoli e Juventus che potrebbe consacrare definitivamente la squadra azzurra allungando ancora in classifica: “E’ un’occasione per Sarri: avere la Juve a 7 punti sarebbe un bel vantaggio. Ma non è solo una corsa a due. L’Inter zitta zitta si sta inserendo: non giocare le coppe aiuta. Come fu per la prima Juve di Conte. Io credo che Allegri, sul lungo, sia ancora favorito. La rosa che ha a disposizione è pazzesca, ma cambiare sempre per trovare la soluzione migliore può essere un problema. Il Napoli dopo 3 anni gioca a memoria, ma alla fine vincerà comunque la miglior difesa”.