In partite come questa, anche un episodio può fare la differenza. Il Napoli lo sapeva, sapeva che sarebbe stata difficile perché ad Udine c’erano tutti i fattori per poter inciampare. Ambiente carico, partita sempre attesa, un allenatore esordiente ed un gruppo, quello friulano, voglioso di rivincite. E infatti così è stato, ma alla fine proprio l’episodio ha fatto la differenza. Bravo Maggio a lanciarsi in aria alla mezz’ora per guadagnarsi il rigore, bravo Jorginho a non arrendersi quando Scuffet gli para il primo tiro verso la porta.
Sul tap-in, comunque, l’italo-brasiliano ha fatto festa e alla fine tant’è bastato per avere la meglio anche dell’Udinese e conquistare la vittoria numero 12 in campionato.
Una gara equilibrata nel primo tempo, con Sarri che deve rinunciare a Mario Rui e Oddo bravo a rimpastare una squadra con voglia e determinazione. Il 3-5-2 friulano è un abile 5-3-2; i bianconeri non offendono troppo, ma sono attenti ad ogni possesso. La prima azione del Napoli arriva al minuto 2, con Hamsik incapace di far subito male a Scuffet, ma da lì in poi gli azzurri non sono più pericolosi, I padroni di casa ci provano con Fofana e De Paul, ma lo fanno male. L’ago della bilancia lo fa pendere, appunto, il rigore: sacrosanto il fischio di un positivo Di Bello, Jorginho sorride col brivido, tutto il settore ospiti della Dacia Arena festeggia.
I cambi non fanno la differenza, ora il Napoli vede la Juventus
Nella ripresa Oddo non cambia impostazione e il Napoli è libero di continuare la propria trama di gioco; gli azzurri hanno la colpa di non affondare, ma neanche gli avversari sembrano pericolosi. Perica e Barak non sfondano su Maggio e Reina e i cambi di Oddo non fanno la differenza. Quelli di Sarri, invece, regalano nuova linfa al Napoli, ma l’unico sussulto arriva nel recupero ed è ancora dell’Udinese: Barak prova il tiro dalla distanza nell’ultimo minuto concesso dall’arbitro, ma Reina è preciso ed attento.
Di Bello fischia tre volte e il Napoli tira un sospiro di sollievo. Gli azzurri tornano primi in classifica dopo il momentaneo primato dell’Inter e in attesa di quello che accadrà la prossima settimana al San Paolo. Venerdì arriva la Juve e Napoli vuole farsi trovar pronta per un match che può fare la differenza nel bene quanto nel male. Con un San Paolo in più e una ricarica d’energia, con la speranza di poter ammirare nuovamente il Napoli al massimo delle sue possibilità.
TABELLINO
UDINESE (3-5-1-1): Scuffet; Angella (dall’83’ Bajic), Danilo, Samir; Widmer, Barak, Balic, Fofana (dal 74’ Jankto), Ali Adnan; De Paul; Perica (dal 60’ Lasagna).
A disposizione: Borsellini, Matos, Ingelsson, Stryger, Lopez, Pontisso, Pezzella, Nuytinck, Bochiniewicz. All. Oddo
NAPOLI (4-3-3): Reina; Maggio, Chiriches, Koulibaly, Hysaj; Allan, Jorginho (dal 70’ Diawara), Hamsik (dall’83’ Rog); Callejon, Mertens, Insigne (dal 77’ Zielinski).
A disposizione: Rafael, Sepe, Scarf, Maksimovic, Albiol, Giaccherini, Ounas, Leandrinho All. Sarri
Arbitro: Di Bello di Brindisi
Marcatori: 33’ Jorginho
Ammoniti: 21’ Danilo (U), 27’ Jorginho (N), 45’+1’ Perica (U), 65’ Ali Adnan (U), 71’ De Paul (U), 89’ Widmer (U)
Espulsi: nessuno
Gennaro Arpaia