Vittoria e ottima prestazione. Non avremmo potuto aspettarci un ritorno in campo migliore dopo la sosta per le nazionali ed il mezzo passo falso contro il Chievo. Il match contro il Milan ha dimostrato per l’ennesima volta che il Napoli di quest’anno è riuscito a fare propria la capacità di saper soffrire senza spendere molte energie, oltre a mantenere per tutti i 90’ alta la concentrazione. Quello che resta dopo questa giornata sono i 3 punti che permettono agli azzurri di allungare in classifica e lasciare alle spalle la solida Inter e la svampita Juventus.
Il solito colpo blues
L’assolo che manda in estasi il San Paolo è di Insigne, che anche in quest’occasione, quando vede il Milan non può fare a meno di tirar fuori giocate da applausi. L’inserimento a perforare la difesa rossonera è un atto di ribellione, quasi una rappresaglia contro chi gli ha tolto la fiducia e la maglia della nazionale. Sarri non fa a meno di lui neanche quando va a comprare le sigarette, perché anche in un tabaccaio Lorenzo può inventarsi qualcosa di unico.
Sempre più leader in campo e fuori, Insigne è riuscito nel difficile compito di essere profeta in patria a suon di gol, assist e giocate funamboliche. È come se avesse lo spirito di Partenope nei piedi ed un triplo concentrato di scugnizzeria nella mente. Sembra aver assorbito in sé la voglia di riscatto di un’intera città, portando sul palcoscenico un sofferto e virtuoso blues.
Television rules the nation
La prima volta non si dimentica mai. Potremmo dirlo anche del VAR, fin qui inutilizzato durante i match degli azzurri in questo campionato. Al gol di Insigne i tifosi del Napoli hanno trattenuto il fiato fino alla convalida di Doveri, con il timore che la nostra prima volta avrebbe azzerato un gioiello verticale confezionato da Jorginho e consegnato dall’ometto con la 24.
Il VAR fin qui si è dimostrato garante di giustizia, proprio quella che mancava a questo campionato in termini di credibilità e soprattutto di competitività. È facile intuire infatti che l’anno scorso il gol di Insigne avrebbe aperto un Mar Rosso di polemiche, lasciando strascichi e scorie nella mente dei calciatori per settimane. Allora godiamoci l’unico passo avanti compiuto dalla nostra Federazione. Un passo in avanti che coincide con tre passi indietro sotto altri punti di vista, ma che comunque ha il merito di fugare ogni dubbio sulla correttezza del campionato. Questa è anche la rivincita del mezzo televisivo: da espressione di manipolazione e potere a portatore sano di trasparenza. Ma non ditelo agli juventini.
Non fermatemi adesso
Neanche il tempo di godersi il primo posto in solitaria che si ritorna in campo. Il Napoli con la gara di sabato ha dato il via ad un mese di impegni decisivi per proseguire la scalata in campionato ed in Champions League. Infatti domani al San Paolo arriva lo Shakhtar Donetsk, spartiacque fondamentale per nutrire qualche speranza di qualificazione agli ottavi. Sarà importante non subire gol e farne più di uno, opponendosi agli ucraini con la stessa solidità vista nelle ultime apparizioni.
Lo spirito dovrà essere quello della doppia sfida con il Manchester City, con la differenza che dall’altra parte non ci sarà una squadra di alieni, ma una composta da calciatori normali o quasi. Vincere per accrescere autostima e personalità, entrambi elementi fondamentali per formare una squadra che punta a rimanere per tutto il campionato lì dov’è: in testa.
a cura di Claudio Pomarico