Quagliarella: “Lo striscione dei tifosi del Napoli fu una liberazione, il goal più bello”

Quagliarella © Getty Images

La Juventus sarà di scena domani a Genova contro la Sampdoria, ben consapevole del risultato del Napoli che invece giocherà questa sera contro il Milan. Tra le fila dei blucerchiati domani sarà una gara speciale per Fabio Quagliarella. L’ex attaccante del Napoli e della Juventus ha rilasciato un’intervista ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’ tornando sulla sua triste storia legata allo stalking: “Stalker è poco, perseguitato è poco: ha provato a rovinarmi la vita, e siccome nove anni di vita senza un briciolo di serenità non me li ridà nessuno, siccome i danni che ha fatto a me e pure alla mia famiglia non li cancella nessuno, io in questo caso non conosco la parola perdono. Se domani dovesse venire da me, mettersi in ginocchio e chiedermi scusa, non me ne potrebbe fregare di meno: se l’è cercata, se l’è voluta, è giusto che paghi. Poco, purtroppo: io non perdo la fiducia nella giustizia, ma a maggior ragione perché fa parte delle forze dell’ordine, quelle che dovrebbero tutelarci, andava punito. E invece neanche un giorno non dico in carcere ma ai domiciliari: un’infamata. Per questo non si pentirà mai davvero: lui continua a passeggiare per strada come se nulla avesse fatto, è stato trasferito ma continua a lavorare. Lasciatemelo dire: una presa in giro“.

Napoli, l’amore di Quagliarella

Quagliarella è quindi tornato sullo striscione di riconciliazione con il San Paolo: “Da giù mi erano arrivati segnali di distensione, però mai avrei immaginato una cosa così. Leggere quello striscione che i tifosi del Napoli misero in curva fu una liberazione almeno quanto poter raccontare l’inferno che avevo passato. Poter ripensare finalmente senza magone a quando il mio procuratore mi disse “Guarda che se firmi per il Napoli ci resti a vita” e io lo guardai strano: “E qual è il problema?”. Ci siamo già riabbracciati. E’ come se quella maglia l’avessi già rimessa: è stato il mio, il loro, gol più bello. Rimetterla davvero? Essere accostato al Napoli è un piacere ma il suo progetto mi pare proiettato nel futuro, io invece vivo il presente. E il mio presente è la Samp: le devo molto, mi fa vivere sereno. E io sono innamorato della mia serenità“.

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