Italia-Svezia è finita sul punteggio di 0-0. Niente da fare dunque per gli azzurri che non riescono a rimontare l’1-0 di venerdì scorso a Solna. La Nazionale non parteciperà al Mondiale di Russia 2018. Complici le scelte di Ventura come quella di lasciare fuori Lorenzo Insigne, per la terza volta nella sua storia dunque l’Italia non accederà al torneo più importante per le Nazionali. Una grande delusione dunque sia per i tifosi italiani che per il capitano della Juventus e azzurro, Gianluigi Buffon, che nel postpartita è intervenuto ai microfoni di ‘Rai Sport’ per commentare quello che probabilmente sarà il suo ultimo atto in Nazionale.
Italia-Svezia, le parole di Buffon
Buffon ha parlato della mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali: “Dispiace non per me ma per il movimento calcistico, perché abbiamo fallito qualcosa. Anche a livello sociale poteva essere importante questo Mondiale. Questo è l’unico rammarico che ho, non certo quello di finire. Il tempo passa ed è tiranno. Dispiace che l’ultima partita ufficiale sia coincisa con una mancata qualificazione mondiale”. Il portiere dell’Italia ha proseguito parlando del perché non si sia riusciti a recuperare il gol di svantaggio: “Chi gioca queste partite sa cosa vuol dire quanto sia dura recuperare un gol. Probabilmente non siamo riusciti ad esprimere il meglio di quello che avremmo potuto fare. L’energia e la lucidità per fare gol. Loro hanno fatto la stessa gara dell’andata. E’ stato uno spareggio che s’è deciso per degli episodi che a loro sono andati bene e a noi male”. Infine il suo pensiero sul futuro del calcio italiano: “Abbiamo orgoglio, forza, siamo testardi, caparbi. Dopo delle brutte cadute troviamo il modo di rialzarci. Lascio una Nazionale di ragazzi in gamba che faranno parlare di loro compresi Donnarumma e Perin che non mi faranno rimpiangere. Voglio abbracciare tutti, chi mi ha sostenuto sempre, a Chiellini, Barzagli, Bonucci e tutti gli altri. Spero che a livello d’esempio qualcosa possano portarsi dietro”. Su Ventura: “Lo sport insegna a perdere e vincere in gruppo, condividendo gioie e dividendosi meriti. Il mister ha le colpe di tutti quelli che hanno fatto parte di questa spedizione”.