Il ct della Nazionale Ventura e il capitano dell’Italia Buffon hanno tenuto la conferenza stampa alla vigilia della sfida di ritorno dei playoff contro la Svezia in programma domani sera a San Siro.
L’allenatore dell’Italia ha presentato la gara e si è poi soffermato sul gioco della Svezia: “Qualcosa cambierà rispetto a Solna, speriamo in meglio. Vedremo in vista della gara. Sono teso, ma da quando ci è toccato il girone con la Spagna sapevo che ci sarebbero toccati i play-off. Sono cose che lasciano il tempo che trovano, a fine partita ho solo detto che poteva essere gestita in maniera più corretta, ma una volta che la gara è finita non entro più nel merito. Certo è che se poi un calciatore deve giocare con una maschera per la frattura del naso c’è un po’ dispiacere, ma si va avanti. L’Italia deve qualificarsi giocando al calcio, c’è grande rispetto per la Svezia e mi auguro ci sia anche gioco corretto. Domani servirà tutto: tattica, cuore e determinazione. Ascolto tutto, ma alla fine decido io. Usiamo la nostra testa, il campo ci dirà se avremo ragione”. Nelle scorse settimane si è parlato tanto del caso Jorginho-Nazionale. Il centrocampista nonostante l’ottimo momento di forma e le grandi prestazioni con la maglia del Napoli fu escluso da Ventura per le ultime gare del girone di qualificazione. Il ct aveva giustificato così la scelta di non convocare Jorginho e quest’oggi Ventura ha ribadito: “Quello che ho detto in passato sul suo conto lo pensavo e non cambio idea”. Su Bernardeschi invece: “E’ qui a disposizione e può essere utile come tutti gli altri”.
Il capitano della Nazionale ha prima analizzato il giusto approccio alla gara di domani: “Noi giocatori viviamo questa gara in modo sereno, ma ognuno la vive nel suo modo. Per quanto mi riguarda da venerdì sono in tensione, ho la giusta attenzione per questa partita. Agli italiani non vogliamo dare messaggi a parole, ma sul campo. Certo li invitiamo a sostenerci, ma ora da parte nostra è arrivata l’ora dei fatti. La Svezia gioca in modo consolidato da molti anni, il loro atteggiamento cambierà poco. Dipenderà molto da come noi scenderemo in campo. E’ inevitabile un momento molto alto di tensione, vista la posta in palio e il senso di responsabilità che ognuno di noi deve avere. C’è la possibilità di ribaltare questo risultato e noi lavoriamo a questo obiettivo, sapendo che è una partita importante per tutti noi e per la storia della nostra Nazione”. Sull’eventualità di non qualificazione al Mondiale per l’Italia, Buffon ha dichiarato: “È capitato tante volte nella mia carriera di essere di fronte a dei bivi importanti. Spesso è stato il dentro, altre volte è stato il fuori, è il percorso di ognuno di noi. Non cambia niente per quel che concerne il mio futuro, quello che cambia è che una possibile vittoria, al di là del mio prosieguo azzurro, vuol dire tanto per tutti noi, per il mister, per il tifosi e per il movimento calcistico. In questo momento la mia situazione è secondaria, non conta nulla. Abbinerei la soddisfazione personale a quello collettivo, che è sicuramente più importante”.
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