KICKOFF – Svezia-Italia senza Insigne e Jorginho, la Nazionale non è il Napoli

Questa sera si giocherà Svezia-Italia, ma con tutta probabilità i due giocatori del Napoli chiamati in Nazionale, Lorenzo Insigne e Jorginho, cominceranno la partita tra le riserve. Nel 3-5-2 verso il quale il commissario tecnico Gian Piero Ventura sembra orientato a scegliere di non affidarsi ai due azzurri. Di questa annunciata esclusione ha parlato anche Antonio Ottaiano, procuratore del primo. Una scelta legittima da parte del ct, che in una partita così delicata non può permettersi di fare calcoli ed esperimenti e deve puntare il tutto per tutto necessariamente sulle certezze che ha.

In questo modulo Insigne fa fatica e non riesce ad essere decisivo come nel Napoli, perché collocato troppo distante dalla porta avversaria. Di fatto viene ritenuto un centrocampista. Ed anche per Jorginho vale lo stesso discorso: il centrocampi concepito da Ventura è tutto muscoli e polmoni, non c’è posto per i ricami. La convocazione del regista del Napoli suona quasi come un modo di voler placare le polemiche attorno alla sua figura.

Svezia-Italia, per Insigne e Jorginho non è possibile imporsi

In molti infatti si chiedevano come potesse essere possibile non convocare quello che è stato il miglior metronomo di centrocampo degli ultimi campionati, con una media di passaggi realizzati altissima. Ventura, se dovesse far giocare Jorginho anche per un solo istante, renderebbe poi ufficiale il passaggio di quest’ultimo alla nazionale italiana anziché a quella brasiliana, ed in questo modo almeno assicurerebbe un capitale umano importante anche a chi siederà sulla panchina dell’Italia dopo di lui. Con Insigne avrebbe invece a disposizione un elemento in grado di poter ricoprire diverse posizioni nel reparto offensivo, ma il genovese non ama altri moduli al di fuori del suo 3-5-2 sempre usato in carriera. La realtà è che ad oggi i giocatori del Napoli fanno fatica ad imporsi in Nazionale, per due modi assolutamente diversi di interpretare il calcio. Con Sarri si corre, si gioca senza la minima sbavatura, ci si diverte e si segna tanto. Con l’Italia non va affatto così.

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