Domenica alle 15 il Napoli affronterà al Bentegodi di Verona il Chievo, pronto a fermare la squadra partenopea. L’allenatore dei clivensi, Rolando Maran, ha rilasciato interessanti dichiarazioni ai microfoni de “La Repubblica” parlando in modo entusiasta della squadra di Sarri: “Per fermare il Napoli andrebbe chiesto a Spalletti, fino ad ora in Italia ci è riuscito solo lui”. Poi ha aggiunto: “Mi sento un ministro senza portafoglio, che ad ogni rimpasto di governo deve stare attento alla poltrona altrimenti gliela portano via…Nel nostro piccolo, anche noi inseguiamo il nostro obiettivo tramite il gioco. Possiamo perdere, ma non mutiamo il nostro DNA. Vengono fuori partite divertenti, anche se ultimamente si sono divertiti gli altri”.
Napoli, Maran esalta il gioco degli azzurri
Il tecnico Maran, poi, ha continuato ad elogiare il calcio praticato da Sarri esaltando l’aspetto che lo ha colpito di più della formazione partenopea: “La capacità di recuperare palla appena persa è spaventosa. In pochi secondi scatta un meccanismo aggressivo, quella fame che di solito leggi negli occhi delle provinciali. Poi, certo, la frequenza e la velocità dei passaggi. Ma la voglia di riprendere il pallone è uguale a quella di fare gol”. Infine, l’allenatore del Chievo ha concluso: “Nel calcio moderno l’analisi video, la conoscenza, l’uso dei dati sono imprescindibili e sono sintomo di attenzione e di amore per il lavoro. Ma devono essere uno strumento, non un surrogato. L’enorme flusso di informazioni va veicolato correttamente. E resta decisiva la lettura che i giocatori fanno delle situazioni in campo, altrimenti non si spiegherebbe perché le squadre che vincono sono quelle con i campioni. Quando giocavo, da difensore, mi davano giusto un foglietto sull’attaccante da marcare. Certe volte trovavo scritto: ‘è un destro, ma bravo pure col sinistro’. E mi dicevo: ‘ah, grazie tante…'”.