A guardare il rendimento di Lorenzo Insigne appare difficile credere che le cose stavano cominciando a girare per il verso giusto solamente un anno fa, mentre il Napoli di Maurizio Sarri già dalla stagione 2015/2016 stava iniziando a spiccare il volo. Il grande salto è però arrivato proprio 12 mesi fa, ed Insigne ne è risultato essere uno degli artefici. Il talento di Frattamaggiore era reduce da un lungo digiuno in termini di gol segnati, ed avrebbe dovuto attendere novembre e la sua bella doppietta rifilata all’Udinese nella trasferta in Friuli per poter di nuovo riassaporare la gioia dell’esultanza. Ma Sarri non ha mai smesso di credere in lui, ed infatti ieri cadeva un anno da Napoli-Empoli, partita che ha segnato in pratica la titolarità ininterrotta dello stesso Insigne nel corso degli ultimi 12 mesi. Da quel momento in avanti il Napoli non ha più fatto a meno del suo numero 24.
Insigne, la rinascita è avvenuta dopo il Besiktas
Insigne ha giocato ben 53 partite consecutive dal primo minuto. Questo aspetto è stato rimarcato anche dall’edizione odierna del quotidiano ‘Il Corriere dello Sport’, che definisce il giocatore ‘l’atleta di ferro’. E la media gol si avvicina a quella niente male di una rete a partita: in tutte queste 53 gare, le realizzazioni sono state 25. Ma Insigne è cresciuto anche dal punto di vista mentale e caratteriale. Appena una settimana prima di quel Napoli-Empoli ci fu la partita del girone di Champions League contro il Besiktas, con Insigne che fallì un calcio di rigore e venne contestato dal ‘San Paolo’. Da quel momento in avanti il giocatore ha avuto la forza per risollevarsi e rendere quell’istante distante anni luce. Un altro elemento importante del Napoli, un pò a sorpresa, è Raul Albiol. Lo spagnolo garantisce solidità in difesa, ma domenica prossima contro il Sassuolo rischia di non esserci.