Stavolta la qualità non basta, perché quando le partite si susseguono e le gambe sono pesanti hai bisogno anche dell’astuzia per portarla a casa. Lo sa il Napoli, che finalmente non bada solo all’estetica ma anche alla sostanza, giocando quasi per intero i 3′ assegnati da Mazzoleni nel recupero nei pressi della bandierina ospite. Quello di Genova, sponda rossoblu, è un 3-2 fondamentale per gli azzurri che la ribaltano prima e soffrono poi, dimostrando di saper fare quanto richiesto anche in un momento non brillantissimo.
I cambi tanto richiesti a Sarri arrivano: Diawara, Zielinski e Chiriches fanno riposare Jorginho, Allan e Albiol; ma la partenza è spaventosa, perché Taarabt scappa sul filo del fuorigioco beffando Hysaj Eva a siglare subito il vantaggio genoano. È il 4°, il Napoli, che aveva già sfiorato la rete con Insigne, ci metterà dieci minuti per ritrovarsi. Al quarto d’ora la punizione di Mertens è spettacolare e lancia gli azzurri; alla mezz’ora, un lancio illuminante di Diawara apre le porte del capolavoro ancora a Dries, stop magnifico e gol di sinistro che si candida tra i iù belli della stagione. Il raddoppio azzurro stordisce un po’ la squadra di Juric, capace di aggredire forte nei primi minuti e poi senza più certezze.
Galabinov fa quanto può, Taarabt non ha continuità, mentre dietro si soffrono troppo le cavalcate azzurre. E quando Lazovic approfitta di un errore di Hysaj per ritrovarsi davanti a Reina è lo spagnolo a respingere con i piedi.
La ripresa si apre con il tris: è ancora Mertens a superare Perin, ma la deviazione di Zukanovic gli impedisce la gioia della tripletta. Con il doppio vantaggio il Napoli sembra tirare i remi in barca: Sarri sembra pensare al Sassuolo, inserisce Rog per far rifiatare Callejon, invece il Genoa non ha ancora perso le speranze. Sugli sviluppi di un calcio da fermo, Rigoni serve al centro e Reina non ci arriva, favorendo Izzo. Per il napoletano è troppo facile appoggiare in rete il 2-3 dei suoi e rinvigorire l’ultimo quarto d’ora. Gli azzurri non sembrano averne più, Allan sostituisce Hamsik per dare vigore alla manovra e il gol alla fine potrebbe farlo Hysaj, splendidamente assistito da Rog e murato da Perin. Giaccherini rileva Insigne, Juric si gioca il tutto per tutto con Pandev, ma non basta.
Negli ultimi minuti il Genoa nemmeno si vede dalle parti di Reina e il Napoli riesce a certificare una vittoria che, dopo la sconfitta di Manchester e il pari con l’Inter, serviva come il pane. L’Inter è di nuovo dietro (-2), come dietro restano Juventus e Lazio (.3). E domenica, contro il Sassuolo, non saranno ammessi passi falsi. Gli azzurri non sono brillanti, ma con un po’ di attenzione in più possono allungare la striscia positiva. Con occhi ed orecchi contemporaneamente agli altri campi.
TABELLINO:
Genoa (3-3-2): Perin; Izzo, Rossettini, Zukanovic; Lazovic, Rigoni, Veloso (61′ Omeonga), Bertolacci (84′ Pandev), Laxalt; Taarabt, Galabinov (63′ Lapadula).
A disposizione: Lamanna, Gentiletti, Biraschi, Migliore, Brlek, Palladino, Ricci, Pellegri.
All. Juric
Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Ghoulam; Zielinski, Diawara, Hamsik (81′ Allan); Callejon (72′ Rog), Mertens, Insigne (90′ Giaccherini).
A disposizione: Rafael, Sepe, Mario Rui, Maggio, Maksimovic, Ounas, Jorginho, Albiol.
All. Sarri
Marcatori: 4′ Taarabt (B), 14′ e 30′ Mertens (N); 60′ aut. Zukanovic (Aut), 76′ Izzo (G).
Ammoniti: 74′ Zukanovic (G), 85′ Rog (N)
Arbitro: Mazzoleni
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