Chiariamoci subito: il Napoli contro l’Inter non ha buttato due punti. Sarebbe irrispettoso di una squadra solida come quella di Spalletti non riconoscerle una prestazione di spessore, solida esattamente proprio come ce l’aspettavamo. Non è un caso se i nerazzurri sono lassù, e no, non è un caso se sono lassù giocando male. Spalletti, che è un pragmatico a livelli ossessivi, ha capito subito che l’Inter dello scorso anno era una barca alla deriva che aveva bisogno in primo luogo di organizzazione. Gliel’ha data e gliel’ha data praticamente subito, poi ha avuto anche un po’ una mano dalla Fortuna, che ha regalato punti anche quando magari non li meritava. Ma la squadra è questa qui, bravissima a difendersi e che non va tanto per il sottile. Fermare questo Napoli, in questo momento, è la certificazione che l’attuale classifica non è casuale. Complimenti a loro, ma di certo non si possono dare troppi demeriti al Napoli.
Ecco, parliamo degli azzurri, ché altrimenti ci sembra di essere in qualche Inter club. Ci interessa la prestazione dei ragazzi di Sarri, e da quel punto di vista non c’è molto da eccepire. La squadra azzurra ci ha provato eccome, magari è stata un po’ fumosa in fase conclusiva ma ha dato la solita prova di grande personalità contro una squadra che si è opposta con una prestazione difensiva molto attenta. Sarri e i suoi hanno rischiato molto poco, hanno costruito 7-8 palle gol di spessore e hanno trovato di fronte il solito Handanovic e uno Skriniar versione ‘The Wall’ Samuel. Ottima la difesa azzurra, specialmente Albiol, protagonista assoluto delle pagelle di Napoli-Inter, in crescita Hamsik e Hysaj oltre ad Allan, ormai una certezza. Insomma, nulla da dire sulla prestazione, ma se vogliamo essere pragmatici anche noi dobbiamo focalizzarci sui freddi numeri, e per i freddi numeri il Napoli ha pareggiato uno scontro diretto in casa. La classifica sorride ancora ai napoletani, che saranno in testa anche domani sera, ma la Juve potrebbe riavvicinarsi vincendo a Udine e così anche le altre, accorciando di nuovo la graduatoria. Il rimpianto c’è, anche perché vincendo saremmo di fronte alla prima vera fuga stagionale, ma ci sono sia pro che contro e non bisogna perdere di vista nessuna delle due campane. Diciamo che se proprio bisogna lasciare due punti “ci sta” perderli con l’Inter, ci starebbe un po’ meno perderli nelle prossime gare. Genoa e poi Sassuolo prima del rematch col Manchester City. A questo punto si impone un turnover più intenso, iniziando a puntare anche su chi ha giocato meno. Da Maksimovic a Mario Rui passando per il sempre più convincente Ounas, se Sarri si fida dei suoi rincalzi è il momento di dargli qualche chance, magari anche dal primo minuto. Se non ora, quando?
di Antonio Papa (Facebook @ntoniopa)
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