Prosegue il recupero di Arek Milik dal grave infortunio al ginocchio. Lo stesso attaccante del Napoli ha rassicurato i tifosi attraverso un messaggio sui suoi canali social: “Mi sento un po’ meglio ogni giorno”. Intanto il suo Napoli va KO in quel di Manchester nella terza giornata di Champions League, complicando leggermente il girone completato da Feyenoord e soprattutto Shakhtar Donetsk. Al di la delle rassicurazioni del caso, il polacco rimarrà ai box ancora a lungo, e a risentirne più di tutti potrebbe essere proprio Maurizio Sarri. L’allenatore toscano ieri all’Etihad ha infatti applicato un ragionato turnover, nel quale per sua stessa ammissione sarebbe stato protagonista anche lo stesso Milik: “Credo che se pensiamo che cambiando due giocatori cambi tutto allora significa che la rosa non è competitiva. Io non ho visto due giocatori che hanno messo una squadra in difficoltà. Anzi, ti dirò di più: se ci fosse stato Milik avrebbe giocato. Non è per sminuire la Champions, ma per dare il giusto riposo a chi per caratteristiche deve riposare.”
Napoli, Sarri tra turnover e una critica velata
La parola ‘rotazione’ pare quindi essere finita legittimamente nel vocabolario di Maurizio Sarri, che ben consapevole dello sforzo fisico dei suoi ha dovuto operare un paio di cambi. Eppure le sue dichiarazioni post-partita lasciano spazio anche ad un altro lato della vicenda. Per fare un adeguato turnover è infatti necessaria una rosa di livello, e le parole dell’allenatore del Napoli sembrano andare proprio in questa direzione. Una piccola frecciatina diretta alla società? È questa l’interpretazione alternativa che si può dare allo ‘sfogo’ di Sarri, che ha ben chiarito come due cambi appena non possano mutare il valore di una squadra. Allo stesso tempo però tra le righe pare aver sottolineato come l’organico a disposizione possa essere migliorato. La sensazione quindi è che a Sarri manchi qualcosa per attuare al 100% un turnover a tratti obbligatorio.