C’è una frase nelle interviste post Roma-Napoli di Di Francesco che sintetizza alla perfezione il momento storico della squadra di Sarri: “Siamo scesi in campo con troppo rispetto per gli avversari”. Troppo rispetto, in altre parole timore reverenziale. Per il Napoli, una squadra che lo scorso anno è arrivata terza, da parte di una squadra che lo scorso anno è arrivata seconda. Peccato di provincialismo dell’allenatore pescarese e dei suoi, senza dubbio, ma anche la spia di un trend fondamentale di questa stagione. Un dettaglio, ma un dettaglio che mai come quest’anno può fare davvero la differenza.
Paura di prenderle contro una squadra nettamente più forte. I più attenti ci avranno fatto caso già da qualche partita: rispetto alla scorsa stagione il Napoli ha fatto uno step. Non c’entra il gioco, non c’entrano neppure i numeri da record di Sarri e del suo splendido gruppo. Il concetto espresso da Di Francesco fa ancora più rumore rispetto a quando l’aveva espresso – molto simile – Massimo Rastelli, due settimane fa. Gli avversari scendono in campo “temendo” il Napoli, un po’ come quando ti confronti con un gigante e appena lui alza la manona per salutarti tu fai già per proteggerti, perché hai paura del ceffone che sta arrivando. La famosa ‘sindrome da Juventus’ che prendeva diverse medio-piccole del nostro campionato ogni volta che di fronte avevano il Polifemo bianconero. Niente ‘Scansopoli’, e forse vedendo il Napoli di quest’anno lo stanno capendo anche i più complottisti. Il Napoli come la Juve nell’approccio alla partita. È scattato qualcosa, e la percezione degli avversari è soltanto una conseguenza. È scattato qualcosa nella testa degli azzurri. Si gioca per vincere, sempre e comunque, ma soprattutto si gioca per imporre il proprio credo calcistico, con una self-confidence inedita e assolutamente travolgente. Un atteggiamento tattico, ma soprattutto mentale, che ha ripercussioni devastanti sulle certezze dell’avversario, di qualunque avversario. Quelli che “ne sanno” dicono che è questo lo step che separa una squadra bella da una squadra vincente. Molto più del gioco, molto più del filotto. Era l’ultimo step per poter legittimare certe ambizioni: ora, pur senza alcun obbligo di doverci riuscire, diventa lecito almeno provarci. Scansatevi, arriva il Napoli!
di Antonio Papa (Facebook @ntoniopa)
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