De Laurentiis a Premium: “Con Sarri vedremo cosa accadrà. Higuain sente la nostra mancanza”

De Laurentiis
Aurelio De Laurentiis © Getty Images

Al Festival del Calcio di Firenze è presente il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Il patron azzurro ha parlato ai microfoni di Sky Sport discutendo di scudetto, di Sarri ed anche della Nazionale Italiana. Il numero 1 della società partenopea ha rilasciato dichiarazioni anche a “Mediaset Premium”, esordendo così: “Il mio Napoli non sarebbe un film, bensì una serie tv che in questo periodo vanno tanto di moda. Ho scoperto, tramite la Nielsen a cui ho dato un grosso compenso, che in tutto il mondo compresa l’Italia ci sono ben 35 milioni di persone che tifano per gli azzurri”. 

De Laurentiis ha rivelato anche i motivi per cui aveva chiesto di giocare alle 18 la gara di sabato contro la Roma“Dato che c’è tanta tensione dopo l’incidente che ha causato la morte di Ciro Esposito, ho chiesto di poter anticipare la gara in modo da permettere anche ai nostri tifosi di poter presenziare all’Olimpico. Credo che l’Osservatorio abbia avuto da ridire sui comportamenti dei sostenitori azzurri nella gara contro la Lazio, per questo forse hanno avuto dei ripensamenti. Non potranno esserci i residenti in Campania, ma tutti gli altri si e spero che siano numerosi”. 

Napoli, De Laurentiis sugli addii di Higuain e Quagliarella

Il presidente del Napoli ha anche commentato gli addii dei grandi attaccanti che la squadra azzurra ha affrontato nel corso degli anni: “Credo che Higuain senta molto la nostra mancanza e quella di Sarri. Il mister è un uomo dolce ed un gentiluomo, anche se dirà il contrario. Noi abbiamo rispolverato Gonzalo dopo l’esperienza al Real Madrid, ma chi viene a Napoli fa sempre tanti gol: Cavani al Palermo non faceva 30 gol, stesso discorso Lavezzi che è esploso con noi. Penso a Quagliarella, che ha vissuto un anno col groppone in gola per un male che nemmeno noi conoscevamo, altrimenti me lo sarei tenuto, puntavo tanto su di lui”.

De Laurentiis ha poi analizzato la possibilità di Sarri di restare ancora tanto tempo in azzurro: “Il nostro tecnico è nativo di una terra magnifica, la Toscana. È nato a Napoli, ma è un toscanaccio preciso e dopo tre anni credo sia diventato anche napoletano. Ora è un po’ più ‘paravento’, vedremo cosa accadrà. Gli auguro in ogni caso una carriera luminosa”. 

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