La parola ‘Scudetto’ non è più un tabù in casa Napoli, come dimostra questo primo scorcio di stagione abbinato alle continue dichiarazioni dei tesserati azzurri. La squadra da battere è però come sempre la Juventus di Allegri, nonostante il +2 che al momento separa i bianconeri dagli azzurri. Eppure la ‘Vecchia Signora’ appare leggermente in calo. Ne è sicuro anche Aurelio De Laurentiis: “Juventus? Dopo sei scudetti consecutivi può essere legittimo oggi avere un po’ di preoccupazione. Nervosi? Lo sarei anche io al loro posto. Non hanno più giocatori alla Pirlo o alla Del Piero. Io non avrei mai venduto Pogba. Poi quest’anno hanno dato anche Bonucci, che per loro era fondamentale”. Proprio l’addio del centrale ora al Milan pare non aver convinto nemmeno Alessandro Del Piero. La storica bandiera della Juventus ha parlato alla ‘Gazzetta dello Sport’: “L’estate 2017 ha segnato anche la fine della BBC originale, per questo vedo una Juve più vulnerabile rispetto agli altri anni. Io la vedo sempre come la favorita numero uno, ma con meno margine. Tutto perché è andato via Bonucci? La BBC non era stata toccata e non c’è dubbio che ci sia stata una grave perdita. Anche perché cambiare giocatori dietro non è come farlo in attacco. ”
Napoli, gli elogi di Del Piero
Del Piero ha quindi elogiato il lavoro del Napoli e di Sarri: “Sarri è una persona molto interessante, ma soprattutto è un grandissimo conoscitore di calcio. Basta vedere certi gol per capire che c’è dietro un percorso di anni. In questa stagione i suoi giocatori hanno anche maggiore consapevolezza. La struttura societaria è cresciuta di pari passo con quella sul campo. In questo De Laurentiis è stato bravissimo, non dimentichiamoci che il Napoli era in Serie B con noi. Non è mai semplice correre su tre fronti facendo giocare quasi sempre gli stessi giocatori. Alla lunga rischi di perdere in brillantezza. L’infortunio di Milik non ci voleva, limita ancora di più le rotazioni. Sarri ha creato una macchina quasi perfetta, ma qualche volta dovrà anche improvvisare e fidarsi di tutta la sua rosa. E c’è l’eventuale Champions che in Primavera si mangia tante energie”.
Infine ancora un attestato di stima per Sarri: “Sarebbe piaciuto anche a me averlo come allenatore. Magari con la conoscenza del calcio che ho adesso, molto più profonda e matura di quando avevo 20 anni”.