Arkadiusz Milik ha fatto ritorno a Castel Volturno dopo l’operazione al ginocchio avvenuta a villa Stuart e qualche giorno di degenza nella clinica romana. Per il polacco sono subito cominciate le terapie assieme al fisioterapista Massimo Buono, allo scopo di far guarire anche questa volta al 100% il giocatore, che già era passato per un calvario simile un anno fa. Dopo il primo infortunio, capitato in Nazionale ad ottobre 2016, erano seguiti per Milik diversi mesi di recupero prima del suo ritorno in primavera. Purtroppo anche stavolta la malasorte si è accanita contro il numero 99 del Napoli, colpendo l’altro ginocchio nella trasferta di Ferrara. Milik nella circostanza si è fatto male da solo. Ed il dottor Alfonso De Nicola, responsabile dello staff sanitario del Napoli, ha riscontrato alcune differenze tra questo incidente e quello passato. Il programma di recupero sarà comunque lo stesso, con terapia iniziale di tre settimane da svolgere al mattino in casa e poi di pomeriggio a Castel Volturno. In seguito inizierà il lavoro in piscina. Lo stesso De Nicola ha detto di aver visto un Milik che sente comunque di stare meglio dell’altra volta e che già scalpita per tornare a disposizione del Napoli.
Napoli, Milik può tornare in campo a gennaio
A Piùenne, De Nicola fornisce anche dei dettagli, parlando già di una estensione totale raggiunta dall’arto infortunato in estensione, nonostante stavolta l’operazione abbia interessato anche mediale e menisco e non è stata una lesione isolata: “L’intervento di questa complessità però potrebbe rendere il ginocchio migliore rispetto a quello della passata stagione, in cui la lesione fu isolata”. La notizia data dal professor De Nicola e che più di ogni altra interessa i tifosi del Napoli riguarda la data del possibile rientro di Milik: il capo dello staff medico partenopeo stavolta ritiene verosimile un ritorno per gennaio, “anche se ne sapremo di più fra un mese, quando ne sapremo di più. Il campo in cattive condizioni dello stadio della SPAL potrebbe aver influito negativamente, è una ipotesi, anche se c’erano tanti altri atleti che non hanno riscontrato problemi”.