Spal-Napoli inizierà a breve e per motivi diversi questa sfida è considerata fondamentale per entrambe le compagini. I ragazzi di Sarri sono a pari punti in classifica con la Juventus, gli azzurri con una vittoria oggi scavalcherebbero momentaneamente i bianconeri e si porterebbero così in testa in attesa del derby della Mole fra Juve e Toro. La squadra guidata da Leonardo Semplici arriva a sfidare il Napoli dopo aver subito tre sconfitte consecutive. Per conoscere le ultime sulla squadra ferrarese, la redazione di NapoliCalcioLive.com ha raggiunto Diego Stocchi Carnevali, giornalista che segue la Spal da vicino.
La Spal di mister Semplici ha dimostrato grande personalità, può puntare alla salvezza?
“Credo che sia innanzi tutto giusto affacciarsi a un panorama fatto di così tanti campioni con grande umiltà. Noi 5 anni fa trascorrevamo le domeniche a spasso per i campi della provincia emiliana e toscana, nell’ultima serie nazionale. Mai dimenticare chi siamo e da dove veniamo. Però, a dirla tutta, io sono convintissimo che la Spal non solo possa salvarsi, ma sia anche in grado di puntare ad arrivare prima nella parte sinistra della classifica. La Spal non ha un organico di Serie A, ma ha un pubblico di serie A, un allenatore che farà una carriera straordinaria e che è stato capace di mettere insieme un gruppo di normalissimi giocatori ma che ogni domenica danno il massimo”.
Chi dei giocatori della Spal l’ha convinta maggiormente?
“Sono convinto che Francesco Vicari abbia davanti una carriera importante: è uno di quei difensori moderni, pulito, dotato di una grande intelligenza tattica, fisicamente prestante. Può arrivare lontano. Ma la Spal, come già detto prima è soprattutto un gruppo, un blocco granitico in cui durante questi mesi si sono messi in luce anche Filippo Costa e Manuel Lazzari, esterni di centrocampo di questo 5-3-2 mascherato che stanno dimostrando di poterci stare in categoria. E poi, non si può non spendere una parola per il capitano Luca Mora: la sua è una storia meravigliosa, di quelle che partono da zero e, anche un po’ inaspettatamente se vogliamo. Nel giro di tre anni si vede realizzare quel sogno che un po’ tutti noi amanti del pallone abbiamo sin da bambini. Il nostro capitano è un po’ l’anima, l’emblema di questa Spal, che lotta, corre, si danna l’anima per novanta minuti. E si diverte per stupire e stupirsi”.
Come definirebbe la squadra di mister Semplici?
“Un gattone di razza, di quelli di rara bellezza: si fa avvicinare, ti fa le fusa. Sembra tu l’abbia già conquistato. E invece, sul più bello, ecco la zampata. Leonardo Semplici, il nostro allenatore, è indiscutibilmente l’uomo in più che ci ha permesso di essere qui oggi a goderci un panorama impensabile. Siamo come un bambino che va a Disneyland la prima volta. Siamo ubriachi, ubriachi di una passione quasi..napoletana! La Spal sa giocare, non ha paura del suo avversario anche se, come si diceva un tempo, siamo più femmina come squadra che maschia: la partita, noi, la lasciamo fare agli altri e d’altronde non potrebbe che essere così. Il divario, soprattutto con le grandi, lo puoi contenere o con la fisicità oppure, se non l’hai come noi, con la furbizia e la pazienza di saper aspettare il momento giusto per sferrare un colpo. Magari decisivo. Giochiamo di rimessa, ma una rimessa moderna, se così possiamo dire”.
Con quale modulo e quale formazione potrebbe schierare il tecnico della squadra ferrarese?
“Semplici, dal suo arrivo, per il materiale umano e tecnico a disposizione ha da sempre schierato i propri ragazzi con un 3-5-2 che vedrà il trio centrale composto da Salamon, Vicari e uno tra Vaisanen e Felipe (favorito) davanti a Gomis – una delle rivelazioni positive di questo inizio campionato chiamato a fare le veci del titolare Meret ancora alle prese con la pubalgia. Le corsie esterne sono patrimonio di Lazzari a destra e Costa a sinistra che, per questa giornata, dovrebbe iniziare la gara al posto di un Mattiello in forte ascesa di condizione e fiducia. A centrocampo mezzali Schiattarella tornerà dal 1’ in luogo dell’ex Grassi rispetto a mercoledì, capitan Mora sarà l’altra mezzala e Viviani il metronomo a dettare i ritmi di gioco. Davanti credo toccherà a Borriello, tenuto inizialmente in panchina a Milano, con al suo fianco questa volta Antenucci e non Paloschi. E’ proprio ad Antenucci, se fossi Sarri, che starei attento. Può creare fastidio, se non proprio dei pericoli, sa aprire le difese come pochi altri nel suo ruolo”.
Quale giocatore del Napoli potrebbe essere più pericoloso degli altri?
“Il Napoli non è un giocatore, il Napoli è una squadra di campioni che in ogni momento può cambiare le sorti di una partita. Lo abbiamo visto a Roma mercoledì, il potenziale che Sarri ha in dote, a oggi, è quanto di più vicino a una corazzata. Sarebbe facilissimo dire Insigne, Mertens, Milik, Callejon, Hamsik. Il punto è che non c’è un giocatore, c’è un insieme di qualità tecniche individuali e che stanno attraversando un momento di forma invidiabile francamente impossibile da arginare. Mi piace moltissimo Zielinski: se domani toccasse a lui qui a Ferrara, credo potrebbe metterci in seria difficoltà lì in mezzo. Ma tutto il Napoli, oggi, insegna calcio”.
Ad oggi il Napoli può essere l’unica antagonista alla Juventus nella corsa Scudetto?
“Il Napoli ha in sé stessa il più grande nemico. Se Sarri sarà abile e capace a creare una sorta di zona comfort, di cuscinetto tra esterno e interno, la stagione potrebbe avere un epilogo addirittura inaspettato. Scongiuri a parte, il Napoli non ha nulla da invidiare alla Juventus se non l’abitudine a vincere e quindi alle pressioni. Non sarà facile per Sarri questo punto: finire fagocitati nel marasma delle emozioni partenopee, positive o negative che siano, ma comunque spesso difficilmente gestibili può essere più pericoloso della Juve che pur rimane, a oggi, la più grande favorita allo Scudetto. Resta il fatto che gli azzurri, oggi, hanno forse la squadra più completa dal Napoli di Maradona. E se poi Mertens dovesse confermarsi a questi straordinari livelli sono sicuro che nel capoluogo partenopei si divertirà e avrà molto di che gioire a maggio”.
A cura di Danilo Conforti (Twitter: @Danilo322 )