Una grande vittoria quella del Napoli mercoledì sera allo Stadio Olimpico contro la Lazio. Un trionfo contornato dalla splendida rete di Dries Mertens che ha incantato tutti con il suo destro dalla parte sinistra dell’area di rigore. A commentare la vittoria e la prodezza del numero 14 azzurri, ci ha pensato il presidente del club partenopeo Aurelio De Laurentiis ai microfoni di “Radio 24”. Il patron del Napoli ha esordito analizzando la situazione del calcio italiano: “Il nostro calcio non è in crisi, ma lo sono gli uomini che dirigono il sistema Serie A che viene condotta ancora come 20-30 anni fa quando ormai tutta Europa ha superato di gran lunga quel modello. Nell’86 avevamo 16 squadre nella massima serie e se fosse ancora così sarebbe tutto molto più competitivo. Inoltre Infront dice di portare tanti soldi, ma non è vero: dice bugie che vanno bene per le piccole società non a quelle che vorrebbero un calcio più al passo con i tempi. In estate sono stati fatti acquisti con cifre altissime, prima con 50-60-70 milioni di euro sembrava chissà cosa avessi fatto, ora è diventata follia; adesso bisogna vendere vendere il nostro calcio che è molto indietro.
Gli spagnoli hanno un ad che la vede lunga e in 3 anni ha risanato il loro calcio. La Liga per l’estero prende 700 milioni, noi dobbiamo accontentarci di 300 o 400 milioni. Se De Siervo, l’amministratore delegato di Infront, non è capace di guidare una Ferrari e invece vuol dimostrare di guidare una Fiat, ha sbagliato casa: in questo modo, infatti, riesce ad accontentare solo le piccole squadre che hanno paura di non arrivare a fine del mese. C’è un problema da distinguere tra economico e finanziario. Per pagare il finanziario delle piccole squadre, dobbiamo rinunciare all’economico. Noi stiamo vendendo oggi il prodotto per quattro anni, ma non sappiamo cosa succederà nel mondo nel prossimo biennio, vendere oggi per quattro anni è da folli, stupidi e mentecatti. Bucarelli era un illuminati, ma perché dopo di lui devo avere un De Siervo che viene dalla Rai, che non mi sembra abbia mai fatto cose incredibili per il calcio. Con tutto il rispetto che posso per lui, gli direi: ‘Caro Luigi, tu sei un semplice advisor, ti affianchiamo un uomo dei nostri vicino e vai a fare le trattative, ma non devi trattare per cifre al di sotto del calcio spagnolo. Noi abbiamo squadre come Juventus, Napoli, Milan, Inter, Roma, Lazio, Fiorentina. Per noi è un problema giocare contro squadre che scendono in campo con giocatori di Serie B e perdono 6-0. Ho affrontato questo discorso varie volte con il presidente Tavecchio, ma lui ci sente e non ci sente perché deve conservare la sua poltrona e dice che siamo noi di Serie A che dobbiamo imporci. Ma scusa, tu che ci stai a fare? Sediamoci intorno ad un tavolo, anche con la Uefa, e scegliamo come rimodulare il calcio”.
De Laurentiis: “Il gol di Mertens è stato inaspettato, mi ha fatto venire le palpitazioni”
Il presidente del Napoli ha poi parlato della squadra e del grandissimo gol di Mertens contro la Lazio: “Non mi aspettavo una prodezza del genere. Ho visto che si girava per calciare e poi ho visto il pallone infilarsi nell’angolino. Sono rimasto basito, incantato. Ho sublimato questa sensazione gustandola per qualche minuto, ero incredulo. Ogni tanto mi portavano il caffè fatto con la moka e una miscela di Torre Annunziata particolare e non mi sono accorto di quanti ne stavo bevendo, ad un certo punto mi sono venute anche le palpitazioni con questo gol meraviglioso. Se farò un regalo a Dries? Lo ha già fatto lui a noi, sarebbe una cafonata dover rispondere al regalo”.
Infine, De Laurentiis ha spiegato il suo rito scaramantico in vista di quell’obiettivo chiamato scudetto: “A casa mia c’è una teca piena di corni. A me piace mostrarli e caricarli con l’invidia altrui”.