“O CAPITANO MIO CAPITANO” – Hamsik intoccabile: in campo contro il Benevento per ritrovarsi

Hamsik © Getty Images

Dopo la prima sconfitta stagionale contro lo Shakhtar, il Napoli proverà ad ingranare di nuovo la giusta marcia. L’occasione Benevento nel derby campano per ritrovare la strada giusta. Leggero turnover per Sarri in vista dei ravvicinati impegni che attendono il gruppo azzurro. Nonostante ciò, capitan Hamsik dovrebbe essere schierato fra i titolari. Lo slovacco è il giocatore maggiormente preso di mira dalle critiche in queste prime uscite stagionali. Prestazioni insufficienti e prove “non da Hamsik” ne stanno condizionando il momento. Capitano però lo è nel bene e nel male. Di solito capace di caricarsi la squadra sulle spalle e fare risultato. Appannato e poco lucido nei momenti “no” come questo. Fondamentale per il Napoli lo è e lo è sempre stato. Anche Sarri lo ha evidenziato.

Napoli, Sarri punta ancora su Hamsik

Riuscire a ritrovare la giusta quadra sarà cruciale per Hamsik. In questa stagione fra amichevoli e partite ufficiali non è ancora mai andato a segno. Lui che in azzurro ha collezionato 113 reti, a meno due dal record di marcatore all time partenopeo detenuto da Maradona. Altro grande capitano. Hamsik al momento sembra essere un leader smarrito che ha bisogno di ritrovarsi. O capitano mio capitano. Per parafrasare le celeberrime scene de ‘L’attimo fuggente’. Tornare ad essere il punto di riferimento per i compagni. Senza allontanarsi dal campo però, come è successo al professor Keating alla fine del film. Poesia nel gioco e nei movimenti, da riconquistare. L’obiettivo di capitan Hamsik già nella prossima sfida col Benevento. Il procedimento fondamentale: “Conoscerne la metrica, la rima e le figure retoriche”. Così recitava la  poesia di Johnathan Evans Prichard, professore emerito. Testo cardine nella filosofia di Keating. E ora anche in quella di Hamsik. Lo slovacco ha ben a mente il percorso da intraprendere: ripassare la metrica (i movimenti di gioco), la rima (combaciare con i compagni in campo), le figure retoriche (ciò che serve per essere speciale). Salire in cattedra, il grande passo che attende Hamsik. O capitano mio capitano. Il Napoli ha bisogno di te. Il suo “grazie figliuoli”, dal film al campo, che porrebbe fine al momento buio, lo slovacco può dirlo già domenica contro il Benevento. Magari sotto la curva, esultando dopo un gol. Poesia con lieto fine sarebbe per tutti. Squadra, allenatore e tifosi. E anche, soprattutto, per sé stesso. Capitan Hamsik.

Di Oscar Maresca

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