“Sarà molto bello per me tornare al ‘Bernabeu’ dove ho segnato contro il Real Madrid in Champions League a febbraio. E’ uno degli stadi più belli del mondo, e giocarci con la maglia dell’Italia dopo averlo fatto col Napoli avrà un fascino differente”. Comincia così l’intervista rilasciata al quotidiano spagnolo ‘AS’ di Lorenzo Insigne, che domani affronterà la Spagna nelle qualificazioni ai Mondiali 2018. “Sarebbe fantastico poter ripetere quel bel gol ch feci al Real. In quella circostanza vidi Keylor Navas fuori dai pali ed avevo mirato al sette, anche sealla fine mi è uscito un tiro più besso. Bene lo stesso. Il ct Ventura sta dando un’impronta precisa all’Italia, noi rispetto all’Europeo siamo cambiati molto, con Conte usavamo il 4-2-4. Ora ci sono molti più giovani: Donnarumma, Bernardeschi, Rugani, Conti, Belotti…ed era ora. Ce ne sono tanti altri, assieme agli elementi più esperti formiamo un bel gruppo. La Spagna è una Nazionale fortissima con giovani temibilissimi come Asensio, Lucas Vázquez, Bartra, Morata. Sono i primi del girone e giocheranno in casa, non sarà per niente facile”.
Insigne è sicuro: “Non andremo lì per chiuderci, a noi serve solo la vittoria. Agli Europei un anno fa l’Italia vinse l’ultimo confronto importante, io feci un passaggio con cui iniziò l’azione del nostro 2-0. Allora era una Italia arrabbiata, che voleva trionfare sempre. Reina mi ha detto che con Lopetegui la Spagna è cambiata e ha dato qualcosa in più. Con l’Italia sono particolarmente contento di poter giocare col numero 10, è un numero leggendario. Ma nel Napoli non ci penso affatto, da noi quella maglia appartiene a Maradona che è una nostra leggenda. Il club ha deciso di ritirarla e ha fatto bene. Io sono contento col mio 24, che è legato a mia moglie. Incontrare Maradona è stato un sogno che si avvera: farsi una foto con lui, parlargli, mi ha riempito d’orgoglio. Vorrei che tanti altri tifosi del Napoli provassero le stesse sensazioni”.
Su Maurizio Sarri che lo ha definito il miglior calciatore italiano della sua generazione, Insigne risponde: “E’ un orgoglio, specie se te lo dice il tuo allenatore di club. Il mister in verità già da tempo lo pensa, ho letto addirittura che Ventura dovrebbe cambiare modulo per me, sono complimenti ed attestati di stima che danno fiducia. I miei inizi? Fu grazie al papà di un mio amico, che portò mio fratello ed altri suoi amici a giocare. Io andai a vederli e piansi a bordocampo perché volevo esserci pure io, alla fine mi fecero entrare anche se ero troppo piccolo. Ho avuto la fortuna di lavorare con tecnici come Zeman, Mazzarri, Benitez e Sarri. Il primo mi volle a Foggia e Pescara e gli devo tantissimo. Con lui si lavora davvero sodo. Mazzarri mi ha dato fiducia nel tempo. Benitez mi ha migliorato invece nella fase difensiva, molto importante per il ruolo che ricopro. E con Sarri sono molto felice”.
“Se il Napoli è giunto così in alto è grazie a lui, se lascerà la panchina sono certo che lo farà per un altro top club. Intanto ha insegnato tanto alla squadra”. Le news Napoli si aggiornano con le ulteriori dichiarazioni di Insigne, che dice: “So che devo imparare a segnare di più, per il lavoro che faccio in campo a volte giungo stanco davanti alla porta avversaria. Il mio idolo? Del Piero, sia come calciatore che come persona, anche se era della Juventus. Ma è anche per questo che tento il tiro a giro, ma ora mi conoscono e devo cambiare. Dei calciatori moderni ammiro Messi, che considero il migliore di tutti dopo Maradona. Mi ispiro a lui, che è il top in tutto. Tornando al Napoli, il nostro segreto è che ci divertiamo in allenamento, ma ora vogliamo vincere. I complimenti sul nostro gioco non ci bastano più, mi arrabbio quando facciamo qualche passo falso”.
“Il gioco del mio club è simile a quello della Spagna ed anche a quello di Guardiola. Cerchiamo sempre i tocchi rapidi al compagno meglio posizionato. In Champions col Manchester City sarà una bella sfida, tutti i miei compagni sono felici perché amiamo confrontarci con le grandi squadre. Loro sono forti, ma anche il Napoli lo è. Lo abbiamo dimostrato contro il Real Madrid campione qualche mese dopo, non abbiamo niente da rimproverarci. Callejon mi stupisce per come sa cogliere sempre i miei assist, è un giocatore incredibile. Meritava la chiamata della Spagna, come anche Albiol. Spero di incontrarmi con loro ai Mondiali. Il mio obiettivo è diventare il Totti del Napoli, l’ho sempre detto. Voglio restare in azzurro il più a lungo possibile, anche se mai dire mai nel calcio: magari qualcuno offre a De Laurentiis una cifra impossibile da rifiutare. Ma ora sono tranquillo, le voci sul mio cambio di agente non le ascolto, penso solo a giocare, forte del rinnovo di contratto di pochi mesi fa. Voglio vincere qualcosa col Napoli ed anche con l’Italia”.
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