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Champions League, le avversarie – Feyenoord, non chiamatela squadra materasso

Feyenoord, i giocatori esultano ©Getty

Dalla quarta fascia è uscito il nome del Feyenoord come avversario del Napoli nel girone F di Champions League. Gli olandesi vantano una buona tradizione nelle competizioni europee ed anche in patria sono stati capaci l’anno scorso di interrompere il duopolio PSV Eindhoven-Ajax conquistando dopo diverso tempo la Eredivisie. Tutto era nato due anni fa, dove la compagine di Rotterdam aveva vissuto un momento economico complicato ed era stata costretta a fare di necessità virtù: in campionato era arrivato addirittura un periodo fatto quasi esclusivamente di sconfitte per oltre tre mesi. Poi un anno fa la rinascita, con Giovanni van Bronkhorst che è riuscito a coronare la sua avventura sulla panchina rossoblu.

In ambito internazionale però ad oggi il Feyenoord non rappresenta certo un avversario insormontabile: gli addii di Dirk Kuyt (ritiratosi dal calcio giocato) e di Rick Karsdorp (accostato al calciomercato Napoli nei mesi scorsi prima di arrivare quest’estate, infortunato e senza certezza sulla data di un ritorno in campo alla Roma) si sono fatti sentire, nonostante nelle prime due giornate di campionato la squadra abbia raccolto altrettante vittorie, ma senza convincere troppo. Un’altra defezione importante è stata quella del difensore centrale titolare Kongolo, finito al Monaco in cambio di 15 mln di euro. E ad andare via è stato pure Eljero Elia, ex meteora alla Juventus nel 2011/2012. Il Napoli sulla carta non ha niente da temere.

Napoli, è un Feyenoord comunque da non sottovalutare

I biancorossi olandesi hanno comunque conservato gran parte del nucleo principale di questi ultimi due anni, oltre a tamponare gli addii più importanti con altrettanti innesti che nel contesto possono fare bene. Alla voce entrata si registrano gli acquisti dei vari Bergius, esterno destro che l’anno scorso ha giocato con l’ex Napoli Mazzarri al Watford, poi l’esperto Amrabat, un elemento dalle caratteristiche offensive che mette in campo anche parecchia cattiveria, e poi ancora il giovane Diks prestato dalla Fiorentina. In porta c’è l’esperto Jones, poi la difesa punta forte soprattutto sul centrale Botteghin, mentre a centrocampo n 4-3-3 di van Bronkhorst tutti gli interpreti sono da tenere sott’occhio, dal regista El Ahmadi, che è anche il capitano, alle due mezzali Toornstra (uno col vizietto del gol) e Vilhena, che due anni fa era stato vicino all’Inter. In attacco invece la punta centrale Jorgensen e Boetius dispongono delle giuste caratteristiche per far pensare a chiunque di non prendere sottogamba il Feyenoord. Il suo stadio è il ‘De Kuip’, che nel 2002 ha ospitato la finale della vecchia Coppa UEFA. A contendersela ed a vincerla era stato proprio il Feyenoord, che guidato dai ‘leoni’ Van Hooijdonk e Dhal Tomasson batté per 3-2 il Borussia Dortmund.

Shakhtar Donetsk, il focus

 

Feyenoord, la formazione tipo

(4-3-3): Jones; Diks, Van der Heijden, Botteghin, Nelom; Toornstra, El Ahmadi, Vilhena; Basacikoglu, Jorgensen, Boetius.
All. Van Bronkhorst

Salvatore Lavino

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