Lotito: “Per Keita c’era anche l’offerta del Napoli ma vuole solo la Juve”

Keita Baldé, Lazio ©Getty
Keita Baldé ©Getty

Negli ultimi giorni è letteralmente scoppiato il caso Keita, soprattutto dopo la mancata convocazione del senegalese per la Supercoppa italiana poi vinta dalla Lazio per 3-2. Il classe 1995 era da tempo infatti in rotta con la società biancoceleste e desideroso di cambiare aria. Evidente quindi la volontà di lasciare la Lazio da parte di Keita che anche la scorsa estate ebbe più di un problema con la dirigenza capitolina. Ora però ad un anno dalla scadenza la situazione del senegalese appare piuttosto chiara. Keita, accostato tra gli altri anche al Napoli, vuole ora più che mai solo la Juventus e ad un anno dalla scadenza la trattativa appare piuttosto complicata viste le pretese di Lotito. Dal canto suo anche il Napoli pare aver fatto un tentativo nelle scorse settimane, come rivelato anche dal patron laziale in un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’.

Calciomercato Napoli, il ‘no’ di Keita

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il presidente della Lazio Claudio Lotito è tornato sul caso Keita che avrebbe potuto coinvolgere anche il calciomercato Napoli: “Per prima cosa non è vero che al giocatore non è stato proposto il rinnovo. Con il suo agente Calenda ci siamo incontrati due volte nei miei uffici di Villa San Sebastiano. C’era anche il fratello di Keita, non so a quale titolo peraltro. Al giocatore abbiamo proposto lo stesso ingaggio di Klose (oltre 2 milioni, ndr), il calciatore più pagato sotto la mia gestione. La risposta è stata che il ragazzo voleva andar via dalla Lazio. Offerte rifiutate? Ce ne sono state tre ufficiali, tutte documentabili. Il Milan ci avrebbe dato 35 milioni, il West Ham 32, il Napoli 30. Keita e il suo procuratore hanno risposto che non interessava nessuna delle tre, che la destinazione gradita era la Juve. Il giocatore me lo ha ribadito ad Auronzo di Cadore. La società bianconera ritiene congrua la somma di 15 milioni, io però non posso cedere un giocatore alla metà dell’offerta più bassa tra quelle ricevute”.

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