Pur essendo la notte di San Lorenzo, di stelle se ne sono viste poche. Due, cadenti e fendenti, sono state quelle di Dries Mertens e Raul Albiol, mattatori e marcatori decisivi di un 2-0 con il quale il Napoli regola l’Espanyol e chiude ufficialmente il suo precampionato.
L’atmosfera al San Paolo è quella che è per essere il 10 d’agosto: poche migliaia di tifosi ben divisi sugli spalti e tante famiglie pronte a godersi una serata d’estate un po’ diversa: dalla spiaggia alle gradinate, dal mare alla marea d’occasioni avute. Il Napoli, lanciato da Sarri nella formazione tipo (eccetto Maggio che prende il posto di Hysaj), spinge nel primo tempo, ma le gambe non sembrano rispondere alla grande; qualche lampo di qua, qualche guizzo di là, ma prima Mertens e poi Insigne sbagliano tutto ciò che può essere sbagliato davanti ad Adrià. Gli spagnoli, nel frattempo, non fanno nulla per essere pericolosi; la trama di gioco dei ragazzi di Sanchez Flores non preoccupa i padroni di casa che, all’esordio stagionale al San Paolo, aspettano un po’ prima di ingranare la marcia corretta. Mezz’ora di noia con i tifosi pronti a sussultare al minimo segnale, poi la rete di Dries: punizione chirurgica da 20 metri che si spegne imprendibile nella porta e spegne anche la prima frazione.
C’è da ragionare, da equilibrare le forze in vista di un preliminare Champions che metterà alla berlina tutti in squadra. L’equilibrio del match, però, si rompe definitivamente in apertura di ripresa, quando Albiol sigla di testa il raddoppio e dà il via a tutt’altra partita: Sarri corre in panchina, sceglie il “Napoli-B” da rilanciare e comincia la girandola dei cambi. Entrano Milik – che sfiora subito il gol – con Zielinski e Hysaj, pronto a riprendersi la fascia da titolare. Poi Sepe e Chiriches, Mario Rui e Ounas; il franco-algerino torna in campo dopo l’infortunio subito per lo scontro con Godin all’Audi Cup e dimostra subito di essere guarito: controllo palla sulla trequarti, piroetta con virata su piede perno e sinistro tanto chirurgico da spegnersi sul palo.
Sarri modifica l’undici azzurro per intero, ma in pratica la gara è già finita da un pezzo; l’Espanyol esce gradualmente dal match, tanto che il neo entrato Sepe, sostituto di Reina, il pallone dalle sue parti non lo vede mai arrivare. Le uniche stelle cadenti restano quelle azzurro, ma l’obiettivo è ben chiaro: tra meno di una settimana i riflettori di Fuorigrotta si riaccenderanno per dare spazio ad altre stelle, quelle della Champions, in una gara contro il Nizza che potrà dire già tanto su questa prima parte di stagione azzurra. Gli esperimenti, riusciti o meno, finiscono qui: ora, Napoli, si fa sul serio.
Gennaro Arpaia
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