Il Napoli continua a lavorare intensamente in ritiro a Dimaro. Maurizio Sarri è, come sempre, un vero e proprio martello durante gli allenamenti della squadra azzurra: il tecnico toscano cerca di perfezionare i movimenti dei suoi giocatori in maniera specifica sia in fase di possesso che in quella di non possesso. Il prossimo anno, però, la mente dell’allenatore del Napoli sarà attanagliata da un nuovo dubbio. Dopo il recupero dall’infortunio al ginocchio dell’attaccante polacco Milik e l’esplosione improvvisa di Dries Mertens da prima punta, Maurizio Sarri ha il compito arduo di esaltare al meglio le caratteristiche dei propri centravanti. Da vero e proprio attaccante il folletto belga è riuscito a consacrarsi in maniera definitiva a suon di gol esaltandosi con giocate d’alta classe, mentre l’ex Ajax dovrà confermare in breve tempo quanto di buono fatto nella primissima parte della scorsa annata. Il 4-3-3 è diventato il perfetto sistema di gioco degli azzurri: le triangolazioni in fase offensiva dei centrocampisti ed attaccanti esaltano in maniera perfetta l’inserimento senza palla degli esterni. Insigne e Callejon ne sono la prova evidente.
Napoli, Sarri pensa ad un nuovo modulo
Dries Mertens sarà l’attaccante titolare del Napoli nella nuova stagione. Arek Milik dovrà sfruttare al meglio le occasioni che avrà per mettere in serie difficoltà l’allenatore del Napoli. Secondo le ultime news Napoli Sarri potrebbe così optare più spesso, sia a partita in corso che dal primo minuto, il 4-2-3-1 con il folletto belga alle spalle del centravanti polacco. Il centrocampo a due penalizzerebbe, invece, Jorginho, che perderebbe il posto a vantaggio di Diawara, mentre Marek Hamsik dovrebbe imparare un nuovo ruolo per essere grado di svolgere in maniera ottimale le due fasi di gioco. Nel 4-2-3-1 di Rafa Benitez, invece, il capitan azzurro occupava la posizione di trequartista segnando anche tanto ma senza lasciare il segno. L’idea del nuovo sistema di gioco balena già da tempo nella testa di Maurizio Sarri: il compito principale di un bravo allenatore è quello di esaltare le caratteristiche di ogni giocatore. E il toscano lo è.