“La prima cosa che dovrà fare il Napoli sarà lavorare, lavorare e lavorare ancora, senza avvertire pressione. Bisogna evitare di compiere i passi falsi della scorsa stagione”. Lo afferma Dries Mertens, che, intervistato dall’edizione domenicale de ‘La Gazzetta Sportiva’, parla delle ambizioni di vittoria della squadra azzurra: “Non dimentichiamo che, al di là del terzo posto, abbiamo fatto 84 punti e fatto vedere il gioco più bello di tutti oltre ad aver infranto diversi record. E confesso di essere rimasto stupito da me stesso dopo il cambio di ruolo, non pensavo di essere così bravo nel saper segnare tanti gol come mi è successo. Con Sarri però è destino realizzare tante reti se sei centravanti nei suoi schemi”.
Mertens fa riferimento all’episodio che gli ha permesso di svoltare: “L’infortunio di Milik, da lì è nato tutto, ed a volte fatti come questo aiutano te, pur gettando nello sconforto un compagno. Mister Sarri è stato bravo ad intuire tutto, non penso che anche lui credesse che potessi arrivare a tanto. Mi piace ricordare anche il fatto che io non ho mai giocato con una simile continuità, ma una volta trovata sono stato in grado di esaltare le mie qualità. Nei primi tre anni al Napoli giocavo, segnavo una doppietta ma poi la domenica dopo partivo dalla panchina, una situazione per me molto dolorosa e noiosa al tempo stesso, non avevo la gioia di continuare”.
Ed ora Mertens riuscirebbe a fare il centravanti in un altro club? “Non lo so, come detto molto del merito appartiene al suo gioco che esalta la fase offensiva. Anche Insigne e Callejon hanno segnato parecchio infatti. Se un giorno dovessi fare l’allenatore penso che replicherei i concetti di Sarri. Se mi chiedesse di dover fare di nuovo l’esterno ammetto che non ne sarei contento, ma lo farei perché le decisioni dell’allenatore vanno sempre accettate, specie se credi in lui”.
Mertens è diventato famoso anche per il suo rapporto con la città di Napoli: “Vero, a me piace andare in giro e stare in contatto con la gente. Qui è decisamente difficile, perché a volte vorresti stare in pace con i tuoi cari ma ci sono tifosi ovunque che non lo rendono possibile. Del milione di napoletani che abitano qui, penso che tutti abbiano una foto con me od un mio autografo. Il rinnovo mio e degli altri ha rappresentato un patto collettivo: con Sarri nessuno di noi ha desiderato cambiare squadra, lavorare con lui ed in questo gruppo è un piacere. Potremo fare grandi cose se resteremo uniti, la Juventus è una squadra più vecchia rispetto a noi, questo aspetto prima o poi farà la differenza, anche se loro comprano i migliori. Non abbiamo i loro campioni, perciò dobbiamo puntare su altro (l’importanza del gruppo Napoli è stata ribadita anche da Sarri).
L’intervista di Mertens contraddistingue le news Napoli di questa domenica: il belga conclude parlando del secondo posto ottenuto nella classifica cannonieri: “Spiace essere arrivato secondo per un solo gol, tutti coloro che competono per lo scettro di miglior goleador mentono quando dicono che non la guardano, ed io ho sperato fino alla fine di acciuffare Dzeko. Su Higuain, il suo addio di un anno fa dispiacque, ma senza di lui non sarei mai diventato un centravanti. Uno così ti fa vincere. De Laurentiis ha capito il valore del Napoli e ha compiuto dei sacrifici, anche lui ha dimostrato che vuole vincere, confermare tutto il gruppo è stata una mossa ottima. Ed ora tocca a noi”.
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