È stata ancora una volta la sua serata: caotica ed anche per questo irrimediabilmente magica. Una manciata di ore di puro Diego Armando Maradona, con un popolo, quello napoletano, totalmente ai suoi piedi proprio come un tempo quando ‘El Pibe de Oro’ portava Napoli e il Napoli in trionfo. Una serata magica per festeggiare il campione argentino, che ieri sera ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal sindaco De Magistris come riconoscenza per tutto ciò che ha dato alla città campana. Un Maradona-day in pieno stile Diego, con migliaia di tifosi ed appassionati ai suoi piedi, anche solo per vedere di sfuggita e da distanza siderale il ‘Numero Diez’ per eccellenza. La cerimonia, al contrario di quanto si ipotizzava all’inizio, è stata divisa in due fasi: quella istituzionale tenutasi a Palazzo San Giacomo, che ha preceduto la festa organizzata a Piazza Plebiscito. Un vero e proprio caos misto ad amore e passione, con centinaia di persone che hanno cominciato a popolare la piazza principale di Napoli già prima dell’apertura dei varchi, avvenuta alle 18. Un po’ come allo stadio, una vera e propria corsa al posto d’onore. Una febbrile attesa che ha fatto da contorno più saporito alla venuta di Diego Armando Maradona.
Napoli, Maradona ti ama
Un susseguirsi di attesa ed emozione per il ritorno di Maradona, raccontato da Canale 21, che ha consentito anche ai tantissimi tifosi da casa di seguire quello che per un qualunque tifoso azzurro potrebbe essere definito come l’evento dell’anno. Nel mezzo tanti ospiti di lusso ed uno spettacolo allestito ad hoc proprio per preparare il terreno alla discesa nella sua Napoli del ‘Pibe’ che intorno alle 22.30 ha calcato il palco di Piazza Plebiscito. Il tempo in quel momento si è inesorabilmente fermato, facendo un bel salto all’indietro di circa 30 anni. I tifosi hanno intonato alcuni dei cori più celebri per accompagnare la venuta del loro idolo, che per larghi tratti ha addirittura faticato a parlare a causa del frastuono incredibile dei supporters azzurri. Alla fine però Diego ha detto la sua confermando l’amore eterno che lo lega a Napoli: “. Voglio ringraziare il sindaco e tutte le persone che hanno permesso che io sia qui stasera. Adesso sono uno di voi ufficialmente, ma lo sono sempre stato. In Italia spesso si dimenticano del cuore e bisogna fare tutto con un pezzo di carta. Anche per questo noi napoletani subiamo il razzismo di altri, parlerò con Infantino di questo. La prima volta che sono stato al San Paolo sono uscito in lacrime, così come sono andato via in lacrime nel ’91. Non ho parole, dovunque vada io mi viene detto: ‘Diego, chi ama non dimentica!”
di Giuseppe Barone Follow @Giuseppe7Barone