A Scampia è stato tra i primi ad arrivare, ma i ragazzini venuti da diverse scuole della città ha dovuto salutarli subito. Dopo il calcio d’inizio al quadrangolare che ha di fatto chiuso «Le regole del gioco», il progetto della Fondazione Cannavaro-Ferrara in collaborazione proprio con Arci Scampia, Ciro Ferrara, ex centrale difensivo di Napoli, Juventus e Nazionale, è dovuto tornare subito al centro, per riabbracciare Diego che stasera diventerà napoletano a tutti gli effetti.
“Ma è solo una formalità. Diego è napoletano da sempre, da quando lo conosco. Sono felice di ritrovarlo, di essere con lui stasera, non ho dubitato nemmeno un attimo nel dire di si all’invito. Sarebbe stato bello poter vedere questa festa il 10 maggio, nel giorno del trentennale del primo scudetto, ma evidentemente a qualcuno non andava così”, le parole di Ferrara, tornato in Italia dopo un avventura troppo breve in Cina.
Napoli, anche Ferrara ci crede: ora servono i fatti
Ma il lavoro lo riporterà a casa? “Magari, sarebbe bellissimo. Il legame con la mia città lo porto dentro anche in occasioni come quella di oggi. Il mio percorso in questo momento è diverso da tutti gli altri, ma chissà”. La Serie A che lo ha visto protagonista, oggi vede protagonista quel Napoli che l’ha lanciato e dopo gli ultimi due anni il sogno scudetto è tornato ad essere vivo a trent’anni dall’ultima volta: “Ho visto molto il Napoli, spero che questo possa essere il momento giusto per riportare a casa lo scudetto. È sempre difficile dirlo in questo momento, ma credo che tutte ripartiranno da zero l’anno prossimo. Il Napoli non ha dato via nessuno, quindi riparte da certezze importanti. Non è il momento delle parole, però, è il momento dei fatti: lo scudetto è un sogno, ma anche i sogni possono diventare realtà. E spero che questo Napoli possa essere protagonista della stagione fino alla fine, dando vita ad un bel campionato”.