Oggi inizia ufficialmente la stagione del Napoli. Questa mattina lo staff tecnico e i calciatori azzurri si sono ritrovati a Castel Volturno per effettuare i primi test fisici prima della partenza per Dimaro in programma mercoledì. Fin dai primi giorni di ritiro in Trentino sono presenti esercitazioni tecnico-tattiche per migliorare l’intesa in campo dei calciatori. Il gioco degli azzurri è prevalentemente incentrato in un prolungato possesso palla per poter cercare successivamente il pertugio giusto tra le maglie della difesa avversaria. Ma non solo. Sono tante, invece, le situazioni riguardanti la fase difensiva in modo da poter migliorare il tempo di lettura dei difensori azzurri. Dalla tesi del vice di Sarri, Francesco Calzona, è possibile studiare nel dettaglio le varie esercitazioni pubblicate su sito della scuola di allenatori di Coverciano.
Da anni al seguito di Sarri, Francesco Calzona si occupa prevalentemente dello studio degli avversari e dei movimenti in fase difensiva, mentre il collaboratore tecnico, Simone Bonomi, è l’addetto all’attivazione con la palla dei giocatori azzurri. Sfogliando la tesi del vice del tecnico toscano, è possibile prendere in esame le esercitazioni: “La prima esercitazione che propongo è chiamata in gergo uno-tre e consiste nella lettura di una palla lunga, con uno dei quattro difensori che va alla ricerca dell’impatto con la palla, mentre gli altri tre vanno in copertura preventiva.
In questo tipo di proposta, non c’è la presenza dell’avversario a ridosso della linea difensiva: si tratta di un’esercitazione didattica svolta nei primi giorni di ritiro precampionato, con l’obiettivo principale di trovare tempi e distanze di fuga, senza la presenza condizionante dell’avversario che potrebbe allungare i tempi di apprendimento dell’obiettivo richiesto”. Allenare i movimenti difensivi è utile, soprattutto, in una squadra come il Napoli che difende a zona con riferimento alla palla e dove le situazioni di “palla coperta e scoperta” possono far sbandare la retroguardia partenopea. In poche parole i due concetti fondamentali sono questi: la palla è coperta quando l’avversario non può giocare liberamente la palla, mentre si dice “situazione di palla scoperta” quando il portatore può giocare la palla liberamente e la difesa si deve muovere di conseguenza.
Le esercitazioni possono sembra simili, ma non è così: per ogni esercizio c’è una variante con il livello di difficoltà che aumenta sempre di più con l’inserimento di avversari. Per esempio la quinta esercitazione prevede: “In questo caso, viene presentata la stessa esercitazione precedente con l’aumento delle difficoltà: la proposta prevede la palla scoperta che punta la linea difensiva da distanza ravvicinata, in questo caso la fuga diventa subito a velocità elevata: l’inserimento di un solo avversario a ridosso della linea difensiva determina un aumento graduale della difficoltà dell’esercitazione. Raggiunto l’obiettivo che ci siamo imposti, si può aumentare la difficoltà dell’esercitazione aggiungendo avversari a ridosso della linea fino a un numero di quattro”. Lo staff tecnico del Napoli non lascia nulla al caso, ma già a partire da mercoledì si lavorerà duramente per non far ripetere gli errori dell’ultimo anno. Sarri-Calzona-Bonomi, un trio perfetto.
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