Uefa, cambiano ancora le regole: “Pensiamo alla Salary Cup”

Alexander Ceferin (getty images)

 

Molti i club che hanno dovuto fare i conti con le sanzioni del fair play finanziario. Restando in ambito italiano, l’Inter ne sa di certo qualcosa, avendo sistemato i propri conti il 30 giugno, mentre il Napoli si è sempre vantato dei propri conti in regola, a ben ragione.

La Uefa però non intende fermarsi qui, provando a regolamentare il mondo del calcio, i cui equilibri sono ormai fuori controllo, a causa di introiti pompati da fonti esterne all’interno delle casse delle società, senza alcun controllo o quasi. Il fair play ha perseguito qualche club ma non tutti, lasciando alquanto libero qualche colosso. In merito si è espresso Alexander Ceferin, presidente dell’Uefa: “I club più ricchi stanno diventando sempre più ricchi e il divario tra loro e gli altri è sempre più grande”. Un’ammissione doverosa, che va dritta al centro della questione, ovvero quel divario enorme che rende quasi impossibile ogni sogno per le cosiddette piccole.

Uefa, le spese pazze avranno vita breve

Ceferin mette in guardia le grandi potenze del club, in vista di sessioni di calciomercato ben differenti da quelle attuali, che stanno portando questo sport verso un futuro di assoluto non controllo. L’Uefa invece vorrebbe probabilmente un sistema più simile a quello NBA, con club ricchi ma in quasi totale equilibrio tra le parti. Proprio per questo nelle alte stanze si inizia a parlare di limite al tetto ingaggi: “In futuro, dovremo prendere in considerazione seriamente la possibilità di limitare i budget dei club per gli stipendi dei giocatori. L’introduzione di un Salary Cup obbligherebbe le società a essere più razionali, impedendo ad esempio di avere rose lunghissime e libri paga infiniti: sarà una battaglia che proveremo a condurre e vincerla rappresenterebbe un cambiamento storico”.

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