Pelle olivastra, capelli lunghi, brevilineo e un polsino verdeoro che indossava ogni domenica per portare con sé sul campo un po’ della sua terra. Promettente ala, veloce e tecnica, di scuola atalantina. Inacio Pià è stato uno dei primi a sposare la causa Napoli Soccer in Serie C. Già nel mirino di Pierpaolo Marino da qualche mese, nel gennaio del 2005, approda in maglia azzurra a 22 anni e nove mesi scendendo di ben due categorie (dalla Serie A con l’Atalanta alla C con il Napoli, appunto). Con un’operazione che superava di poco il milione di euro, gli azzurri guidati da Edy Reja, con Inacio Pià si assicurarono imprevedibilità e fantasia in un attacco che venne rivoluzionato grazie all’arrivo, oltre che del brasiliano, anche di Calaiò.
Non furono moltissimi i goal realizzati da Inacio Pià nei suoi quattro anni al Napoli, perché la sua specialità era l’assist. Nonostante ciò, il brasiliano è l’unico nella storia del calcio Napoli a detenere un singolare ed importante record, ovvero quello di aver segnato goal in maglia azzurra in Serie C, in Serie B, in Serie A e in Coppa Uefa. Nessuno a parte lui è riuscito in questa impresa e, proprio per questo, bisogna dargli il merito di essere stato un calciatore significativo e rappresentativo del percorso di crescita che ha svolto il club di De Laurentiis dal fallimento all’Europa.
Si, perché Inacio Pià non era di certo un bomber, ma ha siglato goal pesantissimi che hanno permesso al Napoli in serie B di vincere partite che poi hanno fatto la differenza per la promozione. Lo stesso vale con la Coppa Uefa dove, grazie ai tre goal al Vllaznia, e a quell’assist per il primo goal europeo di Hamsik al San Paolo, regala la qualificazione agli azzurri. In totale saranno 103 le presenze in maglia azzurra, condite da 23 goal, ma soprattutto tanti assist, tanto cuore e tantissime maglie sudate in Serie C come in Serie A. Inacio Pià, il funambolo brasiliano che nella stagione 2008-2009 ha realizzato gli stessi goal del Pocho Lavezzi in maglia azzurra. Inacio Pià, un piacevole ricordo, nella storia di un club fatta di campioni, bidoni e delusioni.
a cura di Roberto Rossi (Twitter: @RobSnowflower)