Il comunicato ‘a reti unificate su tutti i canali sportivi’ di Mino Raiola qualche giorno fa non ha lasciato insensibili i tifosi del Milan, comprensibilmente scottati dal caso Donnarumma. Per molti di loro il potente procuratore, in passato già protagonista di clamorosi cambi di maglia tacciati come dei tradimenti sportivi, avrebbe plagiato il giovane stabiese a non firmare con la società rossonera che pure gli offriva oltre 22 mln di euro in 5 anni. Una vicenda questa che per certi versi è finita con l’entrare nel novero delle news Napoli e con quanto accaduto l’anno scorso agli azzurri, quando Gonzalo Higuain passò da un giorno all’altro alla Juventus in cambio di 90 milioni di euro. Di quell’aspetto tante cose ancora appaiono poco chiare, come le visite mediche a Madrid del giocatore ed i motivi che hanno portato l’argentino e l’antipatico fratello-manager Nicolas a rompere con Aurelio De Laurentiis.
Fatto sta che il Napoli si è presto ripreso da quello shock e ha saputo andare avanti alla grande con gente che ha dimostrato attaccamento vero alla maglia. Proprio questo è un aspetto che i tifosi del Milan hanno rimarcato adducendo come esempio a Donnarumma Marek Hamsik: come noto, nel 2011 Raiola provò a sconquassare il calciomercato Napoli cercando di portare proprio in rossonero l’attuale capitano del Napoli, che però liquidò seccamente il buon Mino dicendogli di trovarsi benissimo in Campania e che non c’erano motivi per lasciare un posto in cui dentro e fuori dal campo aveva (e continua ad avere) tutto ciò che desidera. Da lì in poi Raiola ha tagliato i ponti con Hamsik e con Juraj Venglos, storico manager dello slovacco, e pure il Napoli è andato avanti sostanzialmente senza mai avere nulla a che fare con lo stesso Raiola, se non in tempi recenti per via di Omar El Kaddouri.
I tifosi del Milan scrivono tra le altre cose: “Ci appare strano che un così bravo agente sia stato in grado di non fare l’interesse del suo assistito. Ma abbia distrutto l’immagine agli occhi non solo dei tifosi Milanisti, ma dei tifosi di calcio tutti, che oggi scoprono che un diciottenne può essere irriconoscente verso la società che lo ha lanciato solo per l’interesse di un uomo alle sue spalle, che gli promette montagne di soldi. Ci appare strano come solo pochi giorni dopo l’addio di Francesco Totti, in lacrime davanti ai suoi tifosi, un ragazzo di soli 18 anni possa preferire il denaro all’essere osannato come Dio dal suo popolo. Per uno sportivo la riconoscenza della sua gente non ha valore economico e invitiamo Donnarumma a riflettere su ciò di cui si è privato per la sua carriera futura. Non ci appare strano nemmeno che chi bandiera voleva esserlo davvero (Hamsik) si sia allontanato da questo personaggio, diventando capitano della società che ha scelto di amare. La realtà calcistica attuale è sempre più lontana dalla passione popolare e sempre più vicina a personaggi stile Raiola. Figure capaci di condizionare intere carriere e storie dei club più importanti senza scrupoli ma con un unico obiettivo: il proprio interesse”.
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